LARINO. “Quelli che offendono sui social abitano tutti in Molise“. Lo pensa per davvero Nina Moric che vive in Italia da 15 anni. “Non mi è mai successo che qualcuno mi urlasse per istrada, definendomi ‘rifatta’, ‘gommone’ ed anche peggio. L’unica spiegazione deve essere questa: quelli che commentano il mio stato su “Facebook”, con insulti irripetibili, vivono tutti in Molise. Perciò statene lontani: è un posto bruttissimo“. Naturalmente l’attrice è stata censurata aspramente dai difensori della ventesima regione ed è stata costretta a “lanciare” un secondo “post”, rivelatosi ancora meno felice del primo. “Intendevo l’esatto contrario di quello che la stragrande maggioranza di voi ha capito. Esistono persone che quotidianamente vengono ad insultarmi, e la cosa a me non secca manco un po’. Mi fa sorridere, perché poi quelle stesse persone – se io rispondo loro a tono – spariscono o cancellano subito i commenti. Ho ipotizzato che tutti costoro abitino in Molise“. Pare che la Moric sia stata solo due volte in zona, a Campobasso ed a Campomarino, peraltro percependo lauti compensi per alcune ospitate in una discoteca. Sicuramente malaccorta in certe affermazioni, siamo sicuri che ce l’avesse con i cosiddetti leoni (e tigri) da tastiera; non certamente con tutti gi abitanti di una delle regioni più tranquille d’Italia. E’ da ritenere piuttosto che volesse riferirsi a coloro che, tra i Molisani, esprimono sui “social” le loro peggiori potenzialità al punto da farci dir male nel complesso. E ce n’è tanti! D’altronde l’attrice non ha detto poi chissà che se paragoniamo la sua pantomina letteraria a ciò che della Patria di Vincenzo Cuoco racconta un sito sociale nostrano, “Molise Natzione”, gestito da 5 anonimi corregionali, estremamente auto-ironici. Invitiamo a praticarlo quotidianamente per la goduria che offrono E’ qui che i Molisani vengono descritti da altri Molisani bene peggio di quanto non abbia saputo fare la Nina. Ma si comprende subito che gli sconosciuti redattori sono persone che ambirebbero ad un territorio diverso di cui pongono in luce ogni difetto, sia pure al solo scopo di emendarne i comportamenti. I piiù divertenti sono i fotomontaggi, le jacovittiane mimose di caciocavallo e gli atleti locali che possono vincere solo se hanno il “fiadone”. Perciò non riuscirà inopportuno riproporre qualche scampolo di prosa:”Presso la prestigiosa ‘High School of Podolic Art‘ di Carovilli si stanno svolgendo le severissime audizioni per i nuovi corsi dell’Istituto. Centinaia di giovani, aspiranti popstar casearie, si avvicendano davanti alla Giuria, presentando i propri pezzi forti. Ora è il turno di Scorch, stagionato aspirante di Agnone, a cui la Giuria, al termine della prova, chiede:’Scorch, è tutt?‘. La concorrenza è agguerrita. A contendere il posto a Scorch c’è Silan, una sinuosa giovane di Crotone; poi il timido Pecorino di Fossa, il riccioluto Terence Trentin d’Arby (detto il Puzzone di Moena), un tipo venuto da lontano poco avvezzo all’igiene personale. C’è anche Auricchio, la cui concorrenza appare meno temibile, distratto com’è dal serrato corteggiamento al gentil sesso. Terminano le selezioni, e nel cuore della notte arriva una telefonata a Caglio, il papà di Scorch. ‘Prondo?’ ‘Suo figlio ha vindo le selezioni!’. “’Sarà mica una Bufala?’”. Palese l’ironia sul casearismo locale. Altrove quelli di “Molise Natzione” rivelano che “Il famoso gruppo dei Led Zeppelin ha modificato la propria denominazione in Led Zeppolin” (in omaggio al noto dolce in auge nei San Giuseppe molisani, fatto pagare a caro prezzo dagli artigiani locali). Ed ancora, con piglio falsament sociologico:”Il Molise è un gioiello prezioso da conoscere in profondità, da scoprire nei suoi percorsi immersi nella natura e nei suoi articolati itinerari, da vivere nella semplicità della sua gente, della sua terra, dolce, tranquilla, sicura. Il Molise è una Natzione ricca di potenzialità e di aspettative, con i tiretti talmente pieni zeppi di sogni irrealizzati che i panni ci tocca stenderli fuori“. Approfittando delle festività pasquali una delegazione di “Molise Natzione” si è recata nella nota ed a tratti ridente località di Campitello Matese, imbattendosi, alla partenza della seggiovia Del Caprio, in un cartello scritto con piglio africanoide “d’antan“. “Abbandonate le velleità di rivolgersi ad una clientela internazionale, incomprensibilmente più attratta da località quali Aspen e Kitzbuhel – come emerge dalla sovrascritta degli avvisi plurilingue – la nuova gestione di Funivie Molise s.p.a. ha comunque deciso di segnare una netta discontinuità rispetto al passato, puntando su una clientela selezionata. La nuova scelta elitaria ha indotto il gestore a declinare ogni responsabilità per patologie cardiovascolari da ipercolesterolemie, aventi un’incidenza sul comprensorio di gran lunga superiore rispetto a valanghe e sinistri. Quel che, tuttavia, appare inaccettabile, è la scelta di vietare le corroboranti soste a base di ovini locali, aprendo la strada a barrette e gel energetici. Molise Natzione dice no a Valsoreta, e sì al colesterolo“. Per la cronaca il cartello recava il seguente avvertimento per i turisti:”La Società non risponde dei danni provocati dal grasso gocciolante dai piloni dell’impianto di risalito. Vietato portare zaini sulle spalle” Come si vede, altro che le “ciàcole” di Nina Moric. Sono molti i Molisani che sanno far parlare di sé per i fatti più impensati. Perciò è inutile prendersela tanto quando un’attrice ce l’ha direttamente con noi. La colpa va attribuita a chi – col proprio comportamento – lascia finire la regione sulla bocca di un maiale. Un po’ come i nostri politici, del resto. “L’economia reale è pressoché nulla. Niente autostrade, niente aeroporti. Solo trattori in direzione della seconda stella a destra di Bennato“. (Claudio de Luca)