Armi, in manette a Milano Felice Ferrazzo

ven 22 luglio 2011
Attualità di redazione
2min
Armi, in manette a Milano Felice Ferrazzo ©n.c.
Armi, in manette a Milano Felice Ferrazzo ©n.c.

TERMOLI. Una caccia spietata durata dodici ore o giù di lì.

Il rinvenimento delle armi, un arsenale davvero da brividi quello che si è aperto ai nostri occhi stamani in commissariato, ha messo in movimento commissariato e squadra mobile della Questura.

Troppo grave e particolare una situazione simile da gestire, se non con estrema incisività e tempestività.

Per questo, dopo essere risaliti all'intestatario dell'autovettura, una vecchia Daewoo Lanos di colore blu, è partita la corsa a chi aveva preso in affitto il garage di via Mazzini, dove ieri è stata effettuata la scoperta più importante dell'anno.

Decine di agenti sono accorsi a Termoli da Campobasso e dopo essersi uniti ai colleghi del comando di via Cina, prelevato auto, fucili, mitragliette, munizioni, pistole e altro armamentario.

Ora bisognava solo associare un volto, un nome a quelle armi e a quella macchina, nascosta in un modo così rocambolescamente rischioso.

Una indagine lampo che ha portato in poche ore all'arresto di un uomo, la cui delicatezza dell'attività investigativa ha fatto sì che non ne venisse svelato luogo dell'arresto e identità.

Stamani, intorno alle 11.45, in commissariato tutti riuniti per l'expo di quanto ritrovato: armi da guerra, armi comuni da sparo, sia di fabbricazione estera che italiana, proiettili, passamontagna, giubbotti antiproiettili e anche un po' di cocaina.

Le indagini condotte dal personale del commissariato di polizia di Termoli e dalla mobile di Campobasso, dirette dal vicario della Questura Giancarlo Conticchio, insieme al vice questore aggiunto Maria Santoli, hanno consentito di individuare la persona che aveva la disponibilità del box adibito a garage, arrestato su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Larino, il Pm Morena Susi.

Le indagini sono ovviamente ancora in corso e questo giustifica l'esigenza del riserbo espresso su alcuni dettagli dell'operazione.

Certo è che mai a Termoli un simile arsenale era venuto alla luce, impressionante il suo dispiegamento sul tavolo dell'ufficio riunioni del commissariato.

Almeno centomila euro il valore delle armi e delle cartucce.

Intanto, da indiscrezioni, emerge che la persona arrestata possa essere un calabrese residente sulla costa, che potrebbe avere anche legami con cosche della 'Ndrangheta.

Una pista che ha portato dritto a Felice Ferrazzo, 56 anni, ex capo dell'omonimo clan di Mesoraca
(Crotone) e da alcuni anni collaboratore di giustizia.

Gli agenti della Squadra mobile di Campobasso lo hanno arrestato la notte a Milano al termine di una indagine coordinata dalla procura di Larino (Campobasso).

Ferrazzo è stato per diversi anni al vertice del clan che portava il suo nome. Una costola della 'ndrangheta  specializzata nel traffico di armi, soprattutto dalla Svizzera, droga e  riciclaggio di denaro. Dal 2000 e' diventato collaboratore di giustizia.

Intanto gli investigatori stanno cercando di capire se ci sia una  relazione tra questo episodio e un altro accaduto a maggio di quest'anno  quando i carabinieri di Pescara smantellarono a San Salvo (Cheti) una  raffineria di droga.

In quella circostanza a finire in manette furono il  figlio di Felice Ferrazzo, Eugenio, residente a Campomarino, la moglie e altre due persone.

Tutti furono bloccati in un  garage della cittadina abruzzese adibito a raffineria di droga nel  quale, oltre a 2,5 kg di cocaina in panetti, erano nascoste anche 5  pistole con la matricola abrasa. Campomarino, Termoli e San Salvo, tutte  lungo la fascia costiera, distano tra loro una trentina di chilometri.

emanuelebracone@termolionline.it

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