Focus sulla Corea del Nord, per i ragazzi del Classico non serve l'intervento militare
TERMOLI. Molto attuale e ricco di spunti il secondo incontro del laboratorio di storia contemporanea sulla Corea del Nord organizzato dal liceo classico di Termoli nell’aula magna dell’edificio intitolato a Gennaro Perrotta.
Chiamato ad introdurre i lavori Lorenzo Scillitani, professore di diritto internazionale all'Unimol, sull’argomento "le armi di distruzione di massa sono state concepite per distruggere l'umanità in quanto tale, non ha senso parlare di armi contro questo o quel paese".
"La Corea del Nord non è l'ultimo stato comunista ma un regime irriducibilmente religioso, unico nel suo genere".
"La Corea del Nord ed il suo nucleare è tollerata e non ci sarà nessun intervento militare perché è una pistola puntata alla tempia del Giappone. Il Giappone è lo stato che fa più paura in assoluto perché è l'unico stato risorto dalle ceneri del vero olocausto, l'unico stato sopravvissuto al disastro nucleare".
Quindi spazio a due tesi contrapposte rappresentate da due gruppi di studenti: la squadra gialla giustifica l'intervento della comunità internazionale se uno stato dittatoriale (in questo caso la Corea del Nord) minaccia l'utilizzo di armi nucleari contro altri stati per evitare danni maggiori.
La squadra rossa non giustifica l'intervento militare perché, nonostante l'atteggiamento volutamente provocatorio, non sussistono i presupposti né interni né esterni.
Come nello scorso incontro, il confronto tra le due squadre si basa sulle regole internazionali del debate, con tempi e regole prestabiliti.
Presente anche la già parlamentare Laura Venittelli che racconta la sua esperienza da delegata in missione istituzionale in Corea, "la Corea del Nord è uno stato cosi democratico che vota il 98% della popolazione!"
Secondo il voto del pubblico vince la squadra rossa.