TERMOLI. Quasi una guerra personale quella incarnata dagli avvocati amministrativisti ricorrenti contro il comune di Termoli, su incarichi di privati proprietari di immobili fondiari e il sindaco Vincenzo Greco. Dopo la manifestazione di soddisfazione diffusa a mezzo stampa dagli avvocati Ruta, Marone e Zezza circa una “sconfitta del Comune” su due decisioni del TAR Molise (n. 655 e 656/2007) pubblicate il 29 agosto scorso, riportiamo di seguito la dichiarazione del Sindaco di Termoli Vincenzo Greco: “Presi da un irrefrenabile impeto promozionale, taluni avvocati dipingono come una grave sconfitta del Comune due decisioni del TAR Molise pubblicate il 29 agosto scorso. Nella loro foga pubblicitaria, forse gli avvocati non si sono accorti che, in realtà, le due sentenze danno ragione all’Amministrazione Comunale di Termoli, accogliendone i ricorsi contro due decreti del Presidente della Regione che avevano determinato il rilascio, ad opera del Commissario ad Acta, di permessi di costruire già denegati dall’Ufficio comunale nel 2002 e nel 2006 dalle Amministrazioni precedenti.
Il TAR Molise, infatti, con le sentenze citate dal trio Ruta-Marone-Zezza, ha dichiarato nulli i decreti di Iorio e, conseguentemente, ha cancellato i permessi di costruzione rilasciati dal Commissario ad Acta ai richiedenti, i signori Di Rocco e Mascilongo.
Nessuna conclusione negativa è stata assunta, in sostanza, nei confronti dei provvedimenti emessi dall’attuale Dirigente del Settore Urbanistica, in quanto gli stessi, assunti per neutralizzare atti regionali dichiarati nulli, sono stati ovviamente considerati anch’essi privi di rilevanza giuridica.
Nessuna bocciatura, dunque, per il Comune, che ha ottenuto invece lo scopo di impedire la cementificazione selvaggia di porzioni delicate del territorio comunale, destinate dal PRG vigente ad usi ben diversi. Il tentativo di realizzare la costruzione di 178 appartamenti a ridosso di una delle più belle spiagge rimaste a Termoli, sulla foce del fiume Biferno, spinge probabilmente a mistificare la realtà delle cose, tanto da dimenticare che il TAR Molise ha ribadito (e non è certo la prima volta) il suo orientamento favorevole alla decadenza dei vincoli di destinazione urbanistica del vecchio Piano Regolatore Generale per le cosiddette ‘zone bianche’ nelle quali, com’è noto, è possibile realizzare 0,03 metri cubi per ogni metro quadro (esattamente come per le zone agricole) e non già, come richiesto in uno dei casi considerati, 178 appartamenti! La vittoria di Pirro dei solerti avvocati, dunque, consisterebbe nell’intervenuta conferma di un orientamento già espresso dai Giudici molisani in un altro contenzioso (l’ordinanza ‘Verini’) che vedeva contrapposto il Comune ad un proprietario di terreni destinati a ‘verde pubblico’, rappresentato in giudizio da un cattedratico pugliese. In quella occasione il Comune ottenne dal Consiglio di Stato la riforma dell’ordinanza sfavorevole.
È ben noto, infatti, il diverso atteggiamento assunto, nell’ultimo decennio, dal massimo consesso romano della Giustizia Amministrativa, che ha ristretto al massimo le ipotesi nelle quali può realmente determinarsi la decadenza dei vincoli imposti dal Piano Regolatore. Del tutto inventata è pure la rappresentazione di un Comune alla mercé di una caterva di imminenti pronunce negative dei Giudici, offerta dal trio Ruta-Marone-Zezza. Si dà il caso che, in materia di decadenza dei vincoli, risulti pendente un solo giudizio (Cannarsa), una causa assolutamente identica a quelle risolte di recente dal TAR Molise a favore del Comune, che quindi confida di ottenere un identico risultato positivo. Nessuna alluvione di sentenze contrarie, dunque, dal momento che sino ad oggi si registra la soccombenza del Comune in una sola vicenda, quella legata alle lottizzazioni IMA Srl, per la quale la Giunta Municipale ha già deliberato l’incarico per la proposizione dell’appello in Consiglio di Stato. Quanto, poi, al ritornello della pioggia di richieste di risarcimento danni, è appena il caso di rammentare che anche nelle due sentenze sorprendentemente valorizzate dal nostro ‘trio’ di avvocati, le relative istanze risarcitorie sono state motivatamente respinte dal Tribunale, come era avvenuto, del resto, anche nelle sentenze IMA.
In quella occasione, anzi, i Giudici vollero lodare i provvedimenti del Dirigente Comunale, poiché improntati al chiaro intento di salvaguardare il territorio da aggressioni volumetriche. È ormai superato, inoltre, l’altro ritornello del presunto blocco dell’attività edilizia, utilizzato dai nostalgici di modelli operativi che piegavano le regole urbanistiche alle volontà di pochi eletti. In attesa dell’adozione del nuovo PRG, l’Ufficio comunale, riorganizzato secondo gli standard della nuova Amministrazione, ha operato un deciso passo in avanti nella riduzione dell’arretrato e nel rilascio di tutti i permessi conformi alla disciplina urbanistica vigente. Non vi è traccia, allo stato, dei propagandati movimenti ‘protestatari’ tipo quello che qualche tempo fa venne messo frettolosamente in piedi per agevolare i disegni di qualche impresa ‘dominante’. Infine, per tenersi indenni dagli effetti della disinvolta distorsione della realtà sin qui contestata, invito i cittadini di Termoli e i lettori dei diversi organi di stampa a verificare i documenti, in primis le sentenze del TAR Molise n. 655 e 656/2007, disponibili in rete all’indirizzo www.giustizia-amministrativa.it oppure presso gli Uffici del Comune”.