ROMA. La sentenza di assoluzione con cui il giudice monocratico del Tribunale di Larino, Laura D’Arcangelo ha assolto i sei imputati per il crollo della scuola elementare Francesco Jovine a San Giuliano di Puglia non è passata inosservata nemmeno in Parlamento.
Una decisione accettata a fatica da parte di chi ha rappresentato, e ancora lo sta facendo, lo Stato. Per questo, martedì prossimo alle 9.30 presso la sala conferenze del Senato della Repubblica, sarà illustrato il contenuto di una interrogazione parlamentare che riguarda proprio questa sentenza.
A pochi giorni dalla data prevista per il deposito delle motivazioni a sostegno del dispositivo emesso dal magistrato del Palazzo di Giustizia, all’interno di Palazzo Madama si richiama l’attenzione sui fatti e sugli atti processuali tanto delicati quanto contestati dai genitori delle ventisette vittime del tragico crollo.
Diversi i sottoscrittori dell’atto proprio di sindacato ispettivo, con maggioranza degli “ulivisti “e “unionisti”.
Come si ricorderà all’indomani della sentenza le proteste dei genitori e delle famiglie avviarono una serie di clamorose prese di posizione per contestare la sentenza di assoluzione dei sei imputati.
Una protesta che iniziò con la distruzione dei certificati elettorali, alla rinuncia del diritto di voto e di cittadinanza e che, solo pochi giorni dopo, esitò nella restituzione di un assegno di 54 mila euro, somma che lo Stato inviò per i funerali delle ventisette piccole vittime e della loro maestra.