TERMOLI. E’ guerra nella maggioranza di centrosinistra dopo gli strattoni vicendevoli provocati dalle varie anime di una coalizione ormai sdrucita. Ad armare ulteriormente i siluri fotonici contro i cosiddetti dissidenti è sceso in campo questa volta il gruppo consiliare dell’Italia dei Valori, inquadrando nel mirino l’ancora esponente istituzionale Michele Colella, come tutti sanno, in procinto di trasmigrare dopo le primarie di domani nel Partito democratico.
“Tutte le dichiarazioni di Michele Colella, eletto un anno e mezzo fa come consigliere comunale sotto il nostro simbolo, sono da considerare come rilasciate a titolo esclusivamente personale, non rappresentando più egli il Partito dell’Italia dei Valori e non essendo più egli rappresentato dallo stesso.
Colella, ormai da diverso tempo, non ha più alcun rapporto con l’Italia dei Valori. Per mesi, ha disertato regolarmente le riunioni alle quali è stato invitato, compreso il Congresso Cittadino; non ha mai fornito le dovute spiegazioni in seguito alle nostre richieste di chiarimenti circa la sua posizione nel Partito, né ha mai fornito alcuna motivazione seria per giustificare la sua presa di posizione come “dissidente”, da noi mai approvata né condivisa ed anzi in contrasto con la nostra linea politica, di leale sostegno a questa Amministrazione Comunale.
Riteniamo altresì che l’adesione del Colella al cosiddetto gruppo dei “dissidenti” e le richieste da lui avanzate in seno allo stesso non siano animate da alcuna seria motivazione politica di carattere generale. La cosa che ci amareggia di più è che nelle sue posizioni non è dato scorgere nessun contenuto politico. La dimensione politica muore tra le braccia del personalismo, la polis soccombe di fronte all’ego. Per questo motivo, i comportamenti di Colella non hanno trovato e non troveranno sponda nell’Italia dei Valori. Il dissenso è lecito, se alla sua base vi è una motivazione seria e se la critica produce richieste e proposte di soluzioni che vadano incontro all’interesse della collettività. Con tutta evidenza, non è questo il caso.
In ambito istituzionale, come riferitoci, Colella non ha mai garantito con la dovuta regolarità la sua partecipazione alle attività consiliari. Quindi, pur volendo sottacere la gravità politica della sua latitanza in ambito partitico, non si può non considerare il danno provocato dal suo comportamento in ambito istituzionale-amministrativo. Le reiterate assenze di Colella, in definitiva, risultano in antitesi con le linee politiche, etiche e programmatiche che ispirano l’attività politica e amministrativa dell’Italia dei Valori.
Il Coordinamento Cittadino si è già attivato presso i competenti organismi politici di Partito per i provvedimenti del caso. Il Ministro Di Pietro, qualche giorno fa a Vasto, lo aveva detto: l’Italia dei Valori accoglie tutti, ma “non c’è spazio per chi si comporta in maniera scorretta nei confronti del Partito e delle istituzioni e per chi si candida sotto il nostro simbolo solo per ragioni opportunistiche”.