sabato 25 Gennaio 2025
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DOPO LA LUNGA BATTAGLIA DELLA COLDIRETTI ARRIVA IL DECRETO PER RENDERE OBBLIGATORIA L’INDICAZIONE IN ETICHETTA DELLA PROVENIENZA DELLE OLIVE

AGRICOLTURA. “Finalmente dopo anni di battaglie in piazza ed in Parlamento grazie alla mobilitazione della Coldiretti i cittadini potranno sapere da dove proviene l’olio che consumano tutti i giorni.“ E’ il commento della Coldiretti Molise all’emanazione da parte del Ministro delle Politiche Agricole del decreto sull’obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle olive impiegate nell’olio vergine ed extravergine.

L’annuncio è arrivato nel corso della manifestazione della Coldiretti con centinaia di agricoltori, provenienti da tutta Italia, a Roma in Piazza Navona, dove sono stati portati olivi e frantoio per offrire l’olio nuovo che sarà il primo ad essere imbottigliato con l’indicazione di origine obbligatoria in etichetta. Il decreto, sottolinea la Coldiretti Molise, risponde alla necessità di tutelare la salute e la trasparenza dell’informazione ai consumatori, ma anche per fermare le frodi e gli inganni, l’emanazione del decreto a prescindere dal parere della commissione europea è un importante atto di responsabilità del Ministro. Per accelerare i tempi lunghissimi per dare applicazione alla legge n. 204 del 2004 e pervenire alla emissione del Decreto ministeriale, la Coldiretti aveva attivato anche una petizione popolare a sostegno della indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine dell’olio di oliva vergine ed extravergine. 

Su  sollecitazione della Coldiretti nel Molise, 44 Consigli Comunali molisani, 4 Consigli di Comunità Montane ed il Consiglio della Provincia di Campobasso hanno approvato già uno specifico ordine del giorno a sostegno della iniziativa della Coldiretti. L’obbligo di indicare la provenienza delle olive impiegate in etichetta previsto dal decreto emanato è un contributo alla trasparenza per impedire – precisa la Coldiretti Molise – di “spacciare” come Made in Italy miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine, senza alcuna informazione per i consumatori. Un rischio reale se si considera che nei primi sei mesi del 2007 si è verificato un aumento record del 30 per cento degli arrivi di olio di oliva estero proveniente soprattutto da Spagna, Tunisia e Grecia, mentre la produzione nazionale è stimata in calo del 10 per cento rispetto allo scorso anno su valori di poco superiori ai 5 milioni di quintali, secondo le stime della Coldiretti.

Di fatto, oltre la metà dell’olio “italiano” venduto sul territorio nazionale – spiega la Coldiretti Molise – è spremuto da olive di cui non si conosce la provenienza che, grazie a l provvedimento, dovrà invece essere indicata in etichetta per fare finalmente chiarezza e consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli. Il decreto – riferisce la Coldiretti Molise – prevede che sulle confezioni di olio d’oliva vergine ed extravergine siano indicati obbligatoriamente lo Stato nel quale le olive sono state raccolte e dove si trova il frantoio in cui è stato estratto l’olio. Se le olive sono state prodotte in più paesi, questi andranno tutti indicati. Per i trasgressori – precisa la Coldiretti – sono previste multe fino a 9.500 euro.