TERMOLI. La cooperazione istituzionale, sancita come legittima dal deputato e coordinatore regionale dell’Italia dei Valori Giuseppe Astore, pare funzionare solo nell’asse ministero per le Infrastrutture-Regione Molise. A far fatica nell’essere coinvolta in questa eventuale triangolazione è la componente termolese, sia di partito che riguardo l’amministrazione comunale di centrosinistra. Non a caso, dopo l’affondo con cui qualche giorno fa, il Comune di Termoli ha denunciato i ritardi della Regione Molise, che non ha ancora stanziato al Comune adriatico la somma necessaria per la prosecuzione dell’iter progettuale del sistema di viabilità alternativa presso l’ingresso di Termoli Nord, in vista dell’abbattimento del viadotto Foce dell’Angelo. La Regione si è limitata, con una nota ufficiale, ad ammettere candidamente di “non essere ancora pervenuta alla stipula dell’Accordo di Programma Quadro con i Ministeri interessati”, ma a quanto pare non ha indicato alcun termine per la stipula dello stesso. In questa querelle amministrativa si è insinuata l’Italia dei Valori adriatica.
“I consiglieri regionali Massimo Romano e Nicandro Ottaviano, dell’Italia dei Valori, hanno denunciato i ritardi della Regione nell’iter di approvazione della legge, da essi proposta, recante “Nuove norme in materia di insediamenti eolici”, che vieta installazioni eoliche nelle zone di particolare valenza ambientale, naturalistica, paesaggistica ed archeologica. Secondo il disegno di legge in oggetto, tra queste zone – e di ciò va dato atto ai Consiglieri dell’Italia dei Valori – è compresa l’area litoranea di Termoli. Premettendo che la legge proposta non mira ad inibire gli insediamenti eolici (l’Italia dei Valori è assolutamente favorevole alle energie rinnovabili), ma semplicemente a dettare criteri certi per la loro localizzazione al fine di evitare che società private facciano business dequalificando aree di elevato valore ambientale ed artistico, bisogna registrare anche in questo caso – almeno fino ad ora – l’inerzia della Regione.
Quali impressioni possono ricavare da questi episodi i cittadini molisani che vivono sulla costa? La sensazione più forte, certamente non gradevole, è la percezione sempre più netta della lontananza dell’istituzione regionale, in particolare dell’attuale Giunta Regionale e del Presidente Iorio, rispetto alle necessità del loro territorio. Questa assenza va denunciata politicamente, senza esitazioni, perché è rilevante e perché sua inevitabile conseguenza è quella di compromettere nel medio e lungo periodo lo sviluppo della parte economicamente più vitale del territorio regionale, che è costituita proprio dall’area costiera e dal suo hinterland.
La lontananza, si sa, è come il vento, che fa dimenticare chi non s’ama. L’atteggiamento non proprio collaborativo dell’attuale Giunta Regionale verso l’Amministrazione Comunale di Termoli non può però bloccare un processo di sviluppo che non coinvolge solo un’Amministrazione comunale, ma tutti i cittadini della costa. Ma la massima autorità amministrativa di un territorio piccolo come il Molise e con una popolazione così esigua – in pratica una Circoscrizione del Comune di Roma – non può permettersi di fare politica sulla pelle di tanti suoi cittadini e di continuare ad esercitare il suo ostruzionismo ai danni di una delle aree economicamente più vitali dell’intera Regione. È necessaria un’inversione di rotta.
A corollario del comunicato stampa dell’Italia dei Valori di Termoli, è stato inviata anche una dichiarazione di Gabriele Guazzo, Tesoriere Comprensoriale e membro del direttivo cittadino:
“ Molti fatti dimostrano che la Regione è oggi distante dalle reali necessità del territorio bassomolisano, e in particolare di quella porzione di territorio più vicina al mare. Bisognerebbe invece tenere a mente che nessuna seria politica regionale di sviluppo è possibile senza l’apporto trainante del territorio del Basso Molise e in particolar modo della fascia costiera, un territorio – è bene dirlo con franchezza – che negli ultimi sei anni è stato fortemente penalizzato, nel suo insieme, dall’operato della Giunta Iorio. Si pensi alle scelte di industrializzazione non proprio lungimiranti, ai ritardi nella realizzazione di opere fondamentali come l’interporto, o ancora alle modalità autocratiche con cui sono stati gestiti i fondi per la ricostruzione post-sisma e post-alluvione, una cui parte sostanziosa sembra essere andata a finire in aree e in Comuni lontani dalle zone realmente colpite.
Ebbene, io credo che sia giunto il momento di tornare a dare alla costa e all’entroterra costiero il valore che meritano. Con la specificazione che lo sviluppo dell’area del basso Biferno non significa relegare le altre parti del Basso Molise e l’Alto Molise ad una posizione di subordinazione; si tratta piuttosto di procedere insieme e in maniera integrata verso un modello di sviluppo condiviso, prendendo atto delle grandi potenzialità, specialmente turistiche, che offrono molti paesi dell’area bassomolisana. Penso, ad esempio, a Termoli, che sta trovando nell’attuale Sindaco un fermo punto di riferimento per una nuova politica di sviluppo, orientata davvero – pur se tra tante difficoltà – verso un turismo sostenibile e verso l’integrazione territoriale.
A queste considerazioni, vorrei aggiungerne un’altra: alle Regioni, in virtù delle modifiche intervenute nell’ordinamento in seguito alla riforma costituzionale, spettano oggi grandi responsabilità. E’ bene che tali responsabilità, e le relative mancanze, siano ben individuate e non vengano confuse con quelle degli altri livelli di governo. Ci tocca segnalare allora che, a fronte di un ICI (tassa comunale sugli immobili) rimasta invariata a Termoli, le tasse che crescono sono proprio quelle regionali, come l’IRAP, gravata quest’anno di una addizionale; bisogna dire, ancora, che il Molise è la Regione d’Italia – insieme con la Campania – dove i prezzi al consumo della benzina sono i più alti d’Italia, a causa dell’incremento dell’accisa deciso dalle nostre autorità regionali, si suppone per colmare lo stratosferico debito della Sanità da esse stesse creato negli ultimi anni. Se molti cittadini molisani, come me, stanno prendendo l’abitudine di approfittare di tutte le loro trasferte in Abruzzo per fare il pieno alla propria macchina, allora vuol dire che qualcosa, nella nostra Regione, non va.
A me in quanto giovane, corre infine l’obbligo di denunciare alcune operazioni finanziarie che la Regione sta portando avanti e che si prevede possano avere degli effetti deleteri per i contribuenti nel medio e soprattutto nel lungo periodo, penalizzando specialmente i giovani che intendono rimanere nella loro Regione, ma che si vedrebbero gravati in partenza di un “debito a vita”: mi riferisco alla sottoscrizione di numerosi titoli di debito (i cosiddetti Bond) i quali, lungi dal rappresentare una soluzione alla crisi finanziaria della Regione, produrranno con ogni probabilità un ulteriore debito pubblico (dopo quello della Sanità) destinato ad autoalimentarsi. È ora di smetterla di coltivare ed accrescere le clientele politiche, per fini esclusivamente elettorali, sulla pelle delle future generazioni. Il mio auspicio è dunque che su queste operazioni si faccia chiarezza nelle sedi opportune, nell’interesse di tutti i molisani.”