TERMOLI. Fiammata incredibile e, dopo una mezz’ora buona di fuoco, all’arrivo dei mezzi del 115, lo spettacolo offerto era di tre autobus della Sati, parcheggiati nel deposito della Larivera, in via Egadi, completamente distrutti. Scheletri metallici da diverse centinaia di migliaia di euro, sborsati dai contribuenti, andati letteralmente in fumo.
Oltre ai pompieri, giunti con due squadre e altrettanti mezzi, sul posto si sono recati tempestivamente gli agenti della volante del commissariato e, quindi, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile.
Due le probabili cause di un incendio che costerà a Regione e autolinee oltre un miliardo delle vecchie lire: un corto circuito che avrebbe innescato un focolaio all’interno di uno dei mezzi, propagatosi poi agli altri due vicini, oppure la mano dolosa dell’uomo. Segnali di avvertimento o l’azione di un piromane. Intanto, all’alba l’amaro risveglio di chi con gli autobus ci lavora e ci viaggia. Il commissariato sta vagliando ogni ipotesi, senza escluderne alcuna, per giungere, presumibilmente nelle prossime ore, almeno a individuare la ragione di quanto successo ed, eventualmente, individuarne le responsabilità.
Bem