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venerdì 20 Giugno 2025
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SALUTE, AMBIENTE E TERRITORIO: ‘IL SINDACO PROMUOVE BATTAGLIE PER LA QUALITÀ DELLA VITA MA È SORDO ALLE RICHIESTE DEI TERMOLESI’

TERMOLI. E’ dal 28/08/2006 che il Comitato di Quartiere Sant’Alfonso non riesce ad avere un incontro con il Sindaco su argomenti di sua esclusiva competenza, che non erano orfani né di programmazione né di interesse prima della sua elezione a Sindaco. Infatti, la salute dei residenti lungo l’attuale e futuro tracciato ferroviario, sottoposti ad un limite di inquinamento acustico accertato dalla stessa RFI s.p.a. e superato da anni, ci sembrano degni di almeno pari  ascolto e attenzione degli altri problemi ambientali che pure attanagliano Termoli.

Ecco perché  all’Assemblea annuale (6/10/2007) era stata invitata tutta l’Amministrazione Comunale di Termoli, per affrontare tale problematica, ma il Sindaco non si è presentato né ha delegato un suo rappresentante per relazionare, lasciando i cittadini ancora una volta all’oscuro degli argomenti che segue personalmente. I rapporti tra RFI s.p.a. e Comune di Termoli rientrano nel “lavoro esclusivo” del Sindaco.
Non ci sentiamo di firmare una cambiale in bianco al Sindaco prima di conoscere i suoi reali intendimenti.
Il 27/10/2006 il Sindaco ha firmato un Protocollo d’intesa con RFI s.p.a., Ministero delle infrastrutture (nella persona del suo massimo rappresentante On. A. Di Pietro). Tale Protocollo ha sostituito ed integrato quello sottoscritto in data 4/08/2005 dalla precedente Amministrazione Comunale. 

Appena preso visione del Protocollo, il Comitato di Quartiere, che sapeva di rappresentare per tale problematica la maggior parte dei cittadini di Termoli, protocollò al Presidente della Commissione LLPP G. Marino, una nota in cui chiedeva che venisse affrontata, prima della ratifica in Consiglio Comunale, la problematica del risanamento acustico, completamente esclusa dall’accordo sottoscritto dal Sindaco e presente, seppure in maniera generica nel protocollo sottoscritto dalla precedente amministrazione. In tale nota il Comitato di quartiere chiedeva, la copertura del tratto ferroviario cittadino consegnando al Protocollo anche copia del progetto di risanamento proposto da RFI e non condiviso dai cittadini per i seguenti motivi:
– non risolveva il problema urbanistico della divisione del centro cittadino determinando il perdurare dell’imbuto del ponte della Madonnina, (noi proponevamo, per il risanamento, la copertura totale del tracciato da Via Corsica al cavalcavia di Duca degli Abruzzi da destinare a parcheggio, viabilità, pista ciclabile, attività di intrattenimento) 
– trasformava il centro cittadino in una sequenza di pannelli verdi fonoassorbenti (con gabbiani dipinti sulle parti vetrate) e se non bastava, avrebbero sostituito i vetri delle finestre dei cittadini che risiedono nei punti sensibili con vetri fonoassorbenti,
– ma, soprattutto, nonostante fosse dalla stessa RFI accertato il superamento dei limiti di legge riguardo al rumore, che interessa ampie zone della città allo stato attuale, nessuno studio era stato fatto sull’incremento del traffico ferroviario e dunque incremento di rumore.
– inoltre non era stato condotto nessun tipo di studio sull’impatto sanitario della popolazione esposta ad un insulto uditivo che arreca patologie ormai già da tempo definite (ansia, insonnia, malattie cardiovascolari, disturbi uditivi ecc.)
– non vi era l’impegno da parte di RFI di iniziare i lavori di delocalizzazione della sottostazione elettrica e delle sue insane doppie terne di elettrodotti contestualmente all’inizio dei lavori del raddoppio
– “il regalo” al Quartiere Sant’Alfonso, i cui residenti chiedevano riposo notturno e diurno non scandito dal rumore di ferraglia, motrici in azione per un tempo protratto,  rumore assordante soprattutto d’estate, era indicato con la semplice dicitura “Al fine di riqualificare e valorizzare il quartiere Sant’Alfonso, la copertura del parcheggio (SSE) sarà attrezzata a verde”
– e stiamo tralasciando, volontariamente, il devastante impatto ambientale su tutto il tratto costiero, che verrebbe ridotto e devastato dal nuovo tracciato (la c.d. Opzione O, unica proposta dal proponente, perché la più vantaggiosa economicamente per RFI). 

Tutto questo sottolineando che se è pur vero che il raddoppio del binario nella tratta Termoli-Lesina è inserito nella Legge Obiettivo per le grandi opere, dunque con un iter accelerato e finanziamenti pubblici rilevanti, ciò non significa chiedere ulteriori sacrifici, in termini di salute, a cittadini che vedrebbero raddoppiato il loro disagio e non sono tutelati neanche dall’Amministrazione locale che ignora le loro motivazioni e le loro richieste di chiarimento. Un’intesa deve sempre contemplare gli interessi degli offesi che di certo in questo caso non erano esclusivamente parcheggi ed immobili.

Se il Sig. Sindaco avesse partecipato all’assemblea del Comitato o se, tra un incontro istituzionale e l’altro, avesse trovato il tempo d’incontrarci, visto che in diversi comunicati gli avevamo chiesto di prestare attenzione e coinvolgerci su tale argomento, gli avremmo potuto spiegare che RFI s.p.a. e il proponente del progetto Italferr s.p.a. avevano ottenuto il parere NEGATIVO dalla commissione speciale di Valutazione Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare  il 20/04/2004 con pubblicazione del Decreto  il 17/05/2007 proprio per le motivazione che il Comitato di Quartiere sta portando avanti da anni.  Poco importa ai cittadini se poi RFI si è  attivata con le Amministrazioni Comunali e la Regione Molise, per accordarsi su pezzi di suolo e strutture in dismissione da regalare invece di fare l’unica cosa giusta: riparare ai danni subiti dai cittadini con un serio progetto di copertura del tracciato.

Avremmo potuto spiegare al Sindaco e all’Ass. all’Ambiente Avv. E. Lattanzi, se fossero intervenuti all’incontro, che RFI s.p.a. in vista della privatizzazione completa della rete e preoccupata per il parere VIA negativo che pendeva sul loro progetto, si erano apprestati in pompa magna davanti alle telecamere, a sottoscrivere il protocollo ratificato poi dal Consiglio Comunale il 9/03/2007, così come sottoscritto, senza proporre nessuna delle soluzioni  proposte dai cittadini e che ne avevano determinato la VIA negativa: scarsa attenzione all’impatto sulla costa, scarsa attenzione al centro cittadino e all’impatto sanitario.

Non chiedevamo niente di più di quello che ha chiesto Pescara (abbassamento del tracciato e copertura), Vasto-San Salvo (nuovo tracciato e scorrimento in galleria) e tanti altri Comuni in Italia che invece di accettare il pseudo-regalo di passeggiata con vista sui binari all’altezza del sottopasso e la cessione temporanea di parcheggi, hanno preteso un vero progetto di risanamento acustico, ambientale, urbanistico, tale da integrare la nuova esigenza del trasporto di merci e persone su rotaie (l’unica forma di trasporto veramente ecologica e dunque da potenziare) con l’assetto territoriale e le popolazioni residenti.
Non è una pretesa né assurda, né dettata da contaminazioni NO-TAV ma una pretesa SI-TAV con attenzione puntata su alcune argomentazioni non negoziabili. Richieste, le nostre, condivise dalla Commissione speciale VIA che ha bocciato il progetto del raddoppio nella tratta Termoli-Lesina, e che ora si tende a far rientrare dalla finestra attraverso un accordo che non le affronta esclusivamente per un mero e squallido calcolo economico e non perché prive di fondamento. 

Ecco perché, consapevoli che stiamo preparando con finanziamenti pubblici la dote privata a RFI s.p.a. in attesa della sua completa privatizzazione, chiediamo la sottoscrizione di un nuovo Protocollo d’intesa che veda Termoli, la Regione Molise, RFI e Ministero delle infrastrutture come interlocutori alla pari: è il nostro territorio ad essere interessato dal potenziamento del Corridoio Adriatico, a cui siamo favorevoli,   ma nel rispetto della nostra salute e del nostro ambiente. Il finanziamento pubblico dell’opera (che si scarica, è bene ricordarlo, sui cittadini italiani) deve tutelare prima la salute degli esposti e poi il raddoppio di un’arteria importantissima del trasporto nazionale. Se si condivide tale impostazione siamo ancora in tempo per intervenire nell’iter, e forse i cittadini di Termoli presenti al Consiglio Comunale di ratifica e che dissero “è un’occasione storica persa da Termoli” si ricrederanno.

“Attenzione alla salute e al territorio attraverso lo strumento della democrazia partecipata e ascolto”: era questo che si era dichiarato in campagna elettorale e, con questo spirito, deve essere intesa  l’istanza che i cittadini, non avendo avuto la possibilità di esprimerla agli Amministratori Comunali, la rendono pubblica e si attiveranno per portarla all’attenzione degli organi competenti: Comune, Provincia, Regione, RFI s.p.a., Ministeri competenti.

 Carmela Sica – Presidente del comitato di quartiere Sant’Alfonso