TERMOLI. Non bastassero gli squarci di maltempo che stanno avvelenando il clima, la maggioranza di centrosinistra che governa il comune adriatico dovrà pararsi dai colpi che alcuni privati stanno tentando di infliggere all’amministrazione Greco. Tra costoro, forse in maniera più incisiva che gli altri, c’è la Ima srl, da tempo in regime di contenzioso con il municipio. Dopo avere appreso della scelta dell’amministrazione di impugnare dinanzi al Consiglio di Stato le sentenze del TAR la IMA non ha più dubbi: ha ritenuto di dover impugnare le sentenze del TAR nella parte in cui il giudice amministrativo, pur riconoscendo la piena legittimità della procedura seguita per l’edificazione del complesso residenziale e pur dando ragione alla IMA e torto al Comune, non aveva accolto il risarcimento del danno, ipotizzando una buona fede dell’amministrazione.
Ed infatti è opinione della IMA che la motivazione sulla quale il giudice amministrativo ha escluso la responsabilità dell’ente pubblico ai fini del risarcimento non sia, a questo punto, più condivisibile o giustificabile: ed infatti a seguito di tali sentenze anche il giudice penale, in composizione collegiale, ha ritenuto che la procedura è ineccepibile dal punto di vista urbanistico, spiegando tutte le ragioni per le quali erano state considerate legittime sia le concessioni edilizie che la lottizzazione.
E’ evidente che davanti ad una scelta dell’ente di non considerare non soltanto i risultati cui sono pervenuti i giudici amministrativi, ma anche e soprattutto i risultati inequivocabili cui sono pervenuti i giudici penali, non appare più giustificabile la scelta dell’ente di voler continuare a coltivare un contenzioso oramai perso creando di fatto rilevanti danni all’immagine della società.
Ora che l’equivoco e l’errore commesso dall’amministrazione sembrava essere stato confermato sia in due ordinanze cautelari del giudice amministrativo, sia un decreto cautelare del giudice amministrativo, sia in tre sentenze del giudice amministrativo sia, anche e soprattutto, una ordinanza adottata da tre giudici togati del tribunale penale di Campobasso, il Comune di Termoli ha ancor inteso insistere su una singolare ricostruzione dell’urbanistica che, a quanto sembra, nessun giudice abbia compreso o condiviso: infatti tutti i citati pronunciamenti sono stati favorevoli alla IMA.
E’ evidente, a questo punto, che anche l’IMA non ne possa più di questo singolare atteggiamento assunto da un’amministrazione pubblica, e che intenda invece far valere una richiesta di danni, proponendo una impugnazione incidentale dinanzi al Consiglio di Stato al fine di rivendicare un risarcimento per tutti i pregiudizi sino ad oggi arrecati alla società, sotto forma di danni all’immagine, di risoluzioni contrattuali, di perdita di opportunità commerciali, e di ritardi nel rilascio dei permessi di costruzione.
Trattasi, di una richiesta di diversi milioni di euro di danni che, a questo punto, ad avviso dell’IMA troverebbe conferma anche e soprattutto nel comportamento tenuto dal Comune in sede di denunzia penale, di parziale ricostruzione dell’iter e di rilascio di certificati che avevano acclarato, invece, la edificabilità del sito.