PIANETA CARCERARIO. Si terrà il 29 novembre presso l’Aula Magna del Convitto Nazionale M. Pagano, alla presenza delle massime autorità locali, la festa Regionale della Polizia Penitenziaria. La cerimonia prevede la liturgia della parola presieduta da Monsignor Armando Dini, Amministratore Apostolico della Diocesi di Campobasso-Boiano. Successivamente vi saranno gli interventi del Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per l’Abruzzo e il Molise Dr. Gianni Veschi, del Comandante di Reparto della Casa di Reclusione di Campobasso Dr. Francesco Maiorano e della Direttrice della Casa di Reclusione di Campobasso Dott.ssa Anna Maria Valerio. Gli interventi saranno tesi ad illustrare l’operatività della Polizia penitenziaria nella Regione Molise e il complesso funzionamento degli istituti di Campobasso, Larino ed Isernia. Al termine della cerimonia saranno consegnati attestati di benemerenza al personale che si è distinto nell’adempimento dei compiti istituzionali.
Il Corpo di polizia penitenziaria, istituito il 15 dicembre 1990, con la legge di riforma n. 395, è un corpo di polizia ad ordinamento civile, posto alle dipendenze del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria nell’ambito del Ministero della Giustizia.
Le origini storiche della Polizia penitenziaria risalgono al 1817, anno in cui il Regno Sardo promulgò le Regie Patenti, atto costitutivo dei custodi delle carceri, che nel Regno d’Italia assumeranno in seguito la denominazione di guardiani.
Nel 1873, il Corpo fu organizzato militarmente ed assunse la denominazione di Corpo delle guardie carcerarie.
La successiva denominazione di “Corpo degli Agenti di Custodia” fu stabilita con il Regio Decreto del 1890 e fu mantenuta per un secolo, fino a quando la legge di Riforma del 1990 ha istituito il Corpo di polizia penitenziaria.
La Riforma ha stabilito la smilitarizzazione del Corpo, riconoscendo alla Polizia Penitenziaria un ruolo fondamentale ed innovativo per un sistema penitenziario democratico e moderno. Infatti, oltre alla custodia ed alla sorveglianza dei detenuti e degli internati, il personale di Polizia penitenziaria contribuisce alla realizzazione delle attività trattamentali complessivamente rivolte alla popolazione detenuta, nell’ambito del più ampio mandato costituzionale.
La Polizia Penitenziaria è al servizio del Paese perché opera per la difesa della legalità e per la sicurezza dei cittadini.
La sicurezza si realizza attraverso un complesso processo organizzativo, con personale addestrato e formato per affrontare efficacemente e con un alto livello di professionalità e comprensione umana la gestione quotidiana degli istituti penitenziari, le situazioni di emergenza e i servizi esterni affidati alla Polizia Penitenziaria.
Nella Regione Molise il Corpo di Polizia Penitenziaria, costituito complessivamente da 436 unità di personale, svolge i suoi compiti istituzionali nei 3 istituti di Campobasso, Larino ed Isernia e nelle strutture e servizi ad essi connessi, assicurando la custodia, l’osservazione e il trattamento di circa 350 detenuti ed internati. Nelle carceri regionali sono presenti varie tipologie di detenuti: in particolare presso l’istituto di Campobasso esiste una sezione per collaboratori di giustizia e presso la Casa Circondariale di Larino, oltre alla presenza di detenuti qualificati come Alta Sicurezza, esiste anche una sezione “Z” ove sono ristretti i familiari dei collaboratori di giustizia.
La Polizia penitenziaria svolge, inoltre, il servizio di traduzione delle persone detenute sull’intero territorio nazionale, utilizzando mezzi su strada, navali e ferroviari.
Per le esigenze straordinarie, il Servizio ricorre all’impiego di vettori aerei dell’aviazione civile. Il personale dei Nuclei Traduzione e Piantonamenti degli istituti molisani hanno portato a compimento nell’anno in corso circa 1500 traduzioni.
Il servizio espleta, inoltre, il piantonamento dei detenuti ricoverati nei luoghi di cura esterni alle strutture penitenziarie.
La Polizia penitenziaria è impiegata, per particolari esigenze, nei servizi di ordine pubblico; collabora con le Autorità Giudiziarie, ove richiesto, nello svolgimento delle attività investigative. In casi eccezionali, partecipa ad interventi di pubblico soccorso.