TERMOLI. Ancora nessuna conferma circa l’arrivo all’ arcidiocesi di Campobasso del vescovo di Locri, Giacarlo Maria Bregantini.
Da entrambe le curie non sono trapelate notizie ufficiali, se non la certezza dell’andata in pensione dell’attuale arcivescovo, Armando Dini, che non ha fatto alcun cenno sul nome del suo successore.
“La notizia certa – ha commentato il presule – può e deve venie solo dalla Santa sede”.
A giudicare, però, da quello che sta accadendo a Locri e negli altri centri ricadenti nella diocesi sembra di capire che il “vescovo anti ‘nrdangheta” potrebbe arrivare a Campobasso, già dai prossimi giorni.
Intanto sale sempre più alto il coro delle reazioni e delle proteste per la possibile partenza del vescovo di Locri-Gerace.
Tra le tante, quella del capogruppo dello Sdi presso il Consiglio regionale della Calabria, Cosimo Cherubino.
Il politico di sinistra ha scritto di suo pugno e direttamente al pontefice Benedetto XVI di fermare il trasferimento di monsignor Bregantini in Molise.
Ma dalle notizie che giungano dalla Calabria, dicono di un profondo dissenso da parte di tutta la popolazione che non vede di buon grado l’allontanamento del loro vescovo da tutti ritenuto come “una guida spirituale di straordinaria forza attorno alla quale il popolo ha individuato uno spiraglio di luce nella fede e nella lotta al malaffare”.
Una tensione, a quanto pare, crescente che ha indotto il senatore, Pietro Fuda, a chiedere con perentorietà alla segreteria dello Stato Vaticano la sentita della voce circolate “per il timore del verificarsi di problemi di ordine pubblico in tutta la zona – ha scritto -“.
Intanto, nel capoluogo di regione tutto sembrerebbe pronto per la cerimonia di ordinazione del nuovo arcivescovo.
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