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mercoledì 19 Marzo 2025
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RISTORAZIONE. PROTESTA DEGLI ESERCENTI PER LE ‘ISPEZIONI’ DELLA GUARDIA COSTIERA

TERMOLI. Vivaci proteste, soprattutto da parte degli esercenti la ristorazione, stanno caratterizzando gli esiti dell’ultima ‘operazione trasparenza’ portata a termine dagli uomini della Guardia Costiera.

Nel corso della stesse operazioni di controllo, a seguito delle quali sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 15 mila euro, e sequestrati  450 chili di prodotti ittici,  i commercianti di pescato, ma soprattutto gli addetti alla somministrazione, hanno eccepito sulle modalità degli interventi posti in essere presso i loro esercizi.

Il bancone di una pescheria

Pare, infatti, che gli accertatori abbiano scelto e non è dato accertarne il grado di legittimità, di fare irruzione nei laboratori di cucina, senza ottemperare alle prescrizioni di natura sanitaria (vale a dire in abbigliamento non opportunamente adeguato per tali tipi di controlli) e, soprattutto, in orari in cui gli stessi ristoratori si accingevano ad accogliere la propria clientela, vanificandone la possibilità.

Ferma restante la legittimità o l’obbligo d’ufficio a dover svolgere controlli a beneficio dell’utenza ultima e di dover contrastare le sofisticazioni ad esclusivo vantaggio della salute, i ristoratori preannunciano ricorsi.

Tra le fattispecie contestate: la ‘dubbia provenienza del pesce e dei frutti di mare’ .
I ristoratori stigmatizzano la circostanza di avere sempre grosse difficoltà nell’ottenere i ‘certificati di provenienza’ del pescato, o più semplicemente: le bolle e le fatture d’acquisto dai propri fornitori.

Esercenti e ristoratori, tra l’altro, contestano la mancata convocazione al momento della distruzione dei prodotti ittici posti sotto sequestro e la mancata ricezione del relativo verbale.