lunedì 13 Gennaio 2025
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TERMOLI. L’opposizione di centrodestra sbotta a fine seduta. Conferenza stampa al vetriolo

TERMOLI. Sono passati pochi minuti dalla chiusura dei lavori del Consiglio comunale e i membri dei vari gruppi di minoranza hanno chiesto ai rappresentanti degli organi di stampa di seguirli in ‘Sala Giunta’, perché intenzionati a rilasciare alcune dichiarazioni pubbliche. Il clima era particolarmente teso e non c’è stato eccessivo risparmi di critiche e anche qualche epiteto. 

“Greco credo dovrebbe prendere atto di non avere più i numeri per andare avanti – ha esordito il capogruppo di An, Francesco Roberti -. Anche questa sera (ieri sera, ndr.), è andata in scena la consueta ‘opera dei pupi’, con l’incredibile decisione di ritirare una proposta di delibera che la stessa maggioranza aveva portato in aula. Che dire poi, del presidente del Consiglio comunale, Laura Venittelli, alla quale in conferenza dei capigruppo avevamo chiesto di temporeggiare e che invece, contro la volontà di tutti, ha convocato l’assise assentandosi vergognosamente per ragioni di opportunità personale, dopo aver rassegnato le sue dimissioni, pensate, al suo capogruppo”.

Sulla stessa falsariga anche il capogruppo consiliare di Forza Italia, Basso Antonio di Brino, che ha rincarato la dose sulle rinunce alle deleghe assessorili dei sette membri in Esecutivo. “Dimissioni, pare, mai protocollate – ha detto il capogruppo ‘azzurro’ – in una sorta di commedia degli equivoci e dei trucchi, da parte di coloro che avevano promesso: buon governo, chiarezza, trasparenza e che invece, con questo atto ignominioso metteranno in braghe di tela, un gran numero tra quei cittadini e dipendenti che dovranno, così, fare i conti con il blocco della spesa corrente”. 

E si sono indignati non poco anche i consiglieri, Spezzano e De Guglielmo.

“Ci stanno prendendo in giro – hanno sostenuto i due -. Continuano a mettere in seconda battuta  i problemi della città e della gente, perché non vogliono ammettere di aver tradito il programma e il loro stesso elettorato. Così non è più possibile andare avanti; il primo cittadino ha i dovere morale di farsi da parte, ammettere la sua incapacità politica, oltre che amministrativa e restituire alle scelte del popolo l decisione su chi deve governare la città”.

“Uno spettacolo mai visto – a giudizio del consigliere di Alleanza Nazionale, Ennio De Felice – . In tanti anni – ha aggiunto – non si era mai visto un simile andamento dei lavori consiliari. C’è soprattutto, a mio avviso – ha concluso – una totale mancanza di rispetto per i cittadini e per i loro molteplici problemi”.

“Ci sono intere famiglie allo sbando – ha sbottato con la sua consueta verve sanguigna il consigliere Udc, Antonio Salome -. Famiglie di artigiani, di imprenditori, di dipendenti che non riescono ad arrivare nemmeno al 20 del mese e qui si da corso a scene di tale noncuranza. Facessero una bella cosa – ha concluso – tornassero alle loro case e alle loro precedenti occupazioni: forse è meglio per tutti”.
A concludere la ‘salva’ dei commenti negativi, il capogruppo del ‘Buon Governo’, Alberto Montano, che ha stigmatizzato in particolare la questione dell’affisso murale riguardante le raccomandazioni ala cittadinanza di non utilizzare l’acqua potabile, laddove si caratterizzasse con la strana ‘colorazione giallognola’.

“Siamo alla follia pura – ha detto Montano -. Un sindaco, che poi in città rappresenta anche la massima autorità sanitaria non può comportarsi con tale leggerezza. Se l’acqua non è potabile, faccia subito l’ordinanza che ne vieta l’uso. In questo modo, se ai riscontri l’acqua non dovesse risultare potabile o addirittura pericolosa per la salute incorrerebbe  in un reato di gravissima omissione d’atti. Al contrario – ha concluso Montano – oltre ad aver allarmato, pare senza alcun dato certo la popolazione, è incorso ugualmente in un’ipotesi di reato. Non si può fare così il sindaco. Suggerisco al sindaco di farsi da parte, facendo in modo che questa città riprenda il suo cammino nella chiarezza e nelle mani di un governo più autorevole”. 

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