sabato 25 Gennaio 2025
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TIFOSO UCCISO. SECONDO CAMPOPIANO: ‘UN PERICOLOSO GIOCO AL MASSACRO’

 

di Oreste Campopiano*

TERMOLI. Sarà la Magistratura a fare luce definitiva sulla vicenda del giovane tifoso laziale che ha trovato la morte sulla strada della sua passione sportiva .Una morte assurda, da lasciare allibiti. Un evento terribile che ha sconvolto le coscienze e che ha strappato ingiustamente alla vita, agli affetti, al futuro, un soggetto certamente incolpevole, se e’ vero come sembra, che quando e’ stato colpito a morte si trovava seduto sul sedile posteriore dell’auto che avrebbe dovuto portarlo allo stadio.
 Il dolore dei familiari, dei parenti, degli amici, dei tifosi e’ anche il nostro dolore e deve indurre a riflettere seriamente sulle conseguenze di quel clima,ormai immanente, di strisciante insicurezza che si va diffondendo nella coscienza collettiva, generando tensioni, violenze , ulteriore insicurezza.

Non e’ per caso che alla notizia dell’uccisione del tifoso sul piazzale di un autogrill vicino ad Arezzo siano scoppiati gravissimi e generalizzati episodi di violenza collettiva a Bergamo, a Taranto, a Milano , a Roma con assalti alle caserme, alle divise, all’autoparco dei carabinieri, in un clima  non certo isolato di guerriglia urbana e con bande organizzate ( quasi militarmente) che hanno colpito, nella contestualità, varie zone del territorio nazionale. Il fenomeno e’ quindi grave ed allarmante e non si risolve, come sembra qualcuno abbia ipotizzato, nel “vietare le trasferte ai tifosi” perchè nella fattispecie le trasferte dei tifosi non c’entrano assolutamente nulla con i tumulti di piazza.

Solo qualche giorno addietro dopo la barbara uccisione della sig.ra Reggiani a Roma e’ stato varato quel decreto legge sulle espulsioni degli stranieri comunitari ( la ormai famosa “questione romena”)  che sin dalla prima attuazione  si e’ rivelato  tanto frettoloso, quanto inutile.

Già allora dicemmo che il problema vero non e’ quello ( o non e’ solo quello) di intervenire per  tamponare fenomeni isolati sull’onda emotiva di fatti che colpiscono le coscienze dei più, ma era (ed e’ sempre più drammaticamente) quello di realizzare con il più ampio consenso parlamentare e sociale, politiche di sicurezza che da un lato impediscano a bande organizzate di teppisti di sfidare lo Stato e le Istituzioni , dall’altro siano capaci di far recuperare la fiducia del Paese in uno Stato che sappia dare certezze ai cittadini. 

I gruppi di “vendicatori” della Reggiani a Roma o i falsi “tifosi” che si abbandonano ad ogni violenza sono facce della stessa medaglia: sono la conseguenza di quel clima di insicurezza, di precarietà, di mancanza di futuro che attraversa le coscienze, specie  dei nostri giovani . Le disquisizioni spesso dotte sui sistemi elettorali, le previsioni sulla durata in carica del Governo, le logiche del Palazzo sono sempre più lontane dalla gente comune. Su questa e solo su questa ricadono le responsabilità  e gli errori di una classe politica incapace di garantire la sopravvivenza del  sistema sempre più avviato ad emulare quelli sudamericani.

Facciamo tutti insieme  uno sforzo per frenare questo tragico gioco al massacro.

*Segretario regionale del Nuovo Psi