martedì 21 Gennaio 2025
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CARCERE DI LARINO. Recital con i figli dei detenuti. A Roma Napolitano premia due penitenti

LARINO. Natale in carcere per i detenuti della casa di pena di contrada ‘Monte Arcano’ quest’anno, però, senza rinunciare ai canti o alle recite dei loro figli. Un’opportunità che rappresenta il frutto di un nuovo progetto messo in campo nella struttura penitenziaria diretta da Rosa La Ginestra.

Dopo il ‘Teatro dei Burattini’ installato dietro le sbarre dai detenuti, oggi è domani il recital, proprio in occasione dei colloqui tra i reclusi e le loro famiglie. Una maniera per emulare il calore delle mura domestiche, con ‘Accendi Una Luce’, ideato e voluto dalla direzione e dallo staff di animazione del carcere.
E così l’incontro tra i detenuti e le loro famiglie è stato allietato dalle performance artistiche che altrettanti bambini e ragazzi hanno dedicato ai loro padri, facendogli vivere quel clima gioioso che riesce a sormontare ogni forma di costrizione.

L’aula ricavata nel carcere per preparare il recital

Già nell’intitolazione del recital, che sarà replicato anche domani, si coglie di netto l’intento filantropico ed empatico frutto delle riflessioni e dei programmi di recupero avviati all’interno dei penitenziari.
Il supporto costante offerto dal Centro di Servizio ‘Il Melograno’ della cittadina frentana, specificamente nel contesto del cosiddetto “Spazio Gioco” allestito all’interno del carcere, simboleggia l’importanza che la famiglia e la prole rivestono nei percorsi disegnati e previsti nel riavvicinamento alla vita normale: a quella di tutti i giorni.

“Accendi una luce, accendi una speranza – cantano in coro i bambini che hanno nelle mani una candela – accendi  la speranza che tutto possa tornare a essere bello come prima”.
Un canto triste e gioioso allo stesso tempo, per concertare il quale, sono dovute bastare pochissime ore di prove e di preparazione, sia per i bambini ospiti occasionali, sia per lo staff di animazione del penitenziario.

Il direttore del carcere Rosa La Ginestra

“E’ un bel risultato – ha commentato a caldo il direttore del Carcere di Larino, Rosa La Ginestra – tentiamo in ogni modo di limitare al minimo la tristezza che regna forte negli animi dei ‘privati della libertà’, in occasione di queste ricorrenze. Crediamo e puntiamo sulla famiglia e sul suo fondamentale ruolo e valore anche nel graduale percorso di recupero del detenuto che non può e non deve rinunciare alla gioia e all’impegno di sapere che qualcuno e fuori ad aspettarlo”.
Una festa di Natale che è stata anticipata di una settimana, visto che per la ricorrenza specifica non sono previsti colloqui con i parenti.

Un momento del recital dei bambini

Intanto, quasi contemporaneamente a Roma, due ospiti del Carcere di Larino, accompagnati del direttore, La Ginestra, sono stati ricevuti dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per ricevere un premio e un encomio scaturito da un concorso nazionale scolastico, in tema di Costituzione Repubblicana.

Dir