LARINO. Si parlerà di archeologia e di scavi nel Basso Molise, martedì prossimo a Larino. Come si ricorderà le operazioni ed i saggi effettuati ni mesi di luglio e agosto scorso hanno interessato la zona così detta del Casone in Contrada Difesanuova e l’area del foro della antica città frentana.
Vi hanno preso parte archeologi dell’Università la Sapienza di Roma, altri della zona già laureati e laureandi in Scienze dei Beni Culturali, operai della ditta Alfa del Sannio ,volontari tutti impegnati a riportatare alla luce il mosaico dei cavalli che putroppo non ancora viene rintracciato, segnalato nel 1987 dal Sig.Onofrio Vincelli da Casacalenda alla cui memoria è stata dedicata la campagna di scavi.
Il gruppo di studio sugli scavi del ‘Casone’
L’Ispettore Onorario ai Beni Archeologici di Larino Dr.Napoleone Stelluti ,ideatore del progetto e che seguito l’intera operazione , manifesta una cauta soddisfazione per il lavoro svolto e per il materiale ritrovato e ringrazia quanti hanno collaborato , a cominciare dalla squadra di operai guidati da Carmine Albanese e dagli archeologi tirocinanti Atonia Vallillo da Larino ,Mirna Di Cesare da Guglionesi e Donatella Carrafelli dalla Sapienza di Roma la quale ha diretto sul piano scientifico i saggi archeologici . In dettaglio lo scavo ha interessato per ora solo un terzo del suolo dell’area presa in esame , restituendoci varie strutture murarie spogliate o sovrapposte e riedificate in epoca diverse con tecniche che si collocano nel periodo antico e tardoantico , con orientamento ancora tutto da esplorare e da riportare alla luce. Un’ampia e spessa stratigrafia di cenere tra ambienti emergenti sembra rinviare ad una zona dell’insediamento riguardante la fornace che alimentava l’impianto di riscaldamento della casa , anche per il rinvenimento, nello stesso contesto, di alcune mattonelle circolari in terracotta ,chiamate sospensuree, in precedenti lavori di attraversamento dell’impianto idrico e fognario esterno .
La piacevole scoperta e ritrovamento poi di una sepoltura relativa allo scheletro di una persona probabilmente di sesso femminile arricchisce il contesto e la storia dello scavo,tali resti recuperati e catalogati,in deposito presso la Villa Zappone, sono stati esaminati e studiati da esperti come la Dott.ssa Antonella Minelli della Università degli studi del Molise ad Isernia , inviati per l’esame al carbonio 14 presso laboratorio specializzato di Lecce. Inoltre sono stati ritrovati resti di una lucerna in ceramica aretina del I ° sec.d.C. frammenti di una macina in pietra vulcanica e ceramiche di varie epoche , unitamente tutta una serie di monete collocabili dal III sec. a.C. fino al 1500, che lascia presupporre come il sito sia stato frequentato per un lungo periodo fino ai nostri giorni . Inoltre il pezzo forte è costituito da una tavoletta di bronzo con iscrizione latina ivi rinvenuta diversi anni fa ma che solo ora è stata messa a disposizione della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Molise, anche qui il reperto deve essere restaurato prima di poterne leggere e decifrare compiutamente le nove righe di testo che contiene.
Il reperto osseo negli scavi del Casone
Saranno presenti oltre ai vari docenti anche l’Assessore alla Cultura della Regione Molise Dr.Sandro Arco che ha fatto stanziare un congruo contributo per la prosecuzione degli scavi e,il Dr.Paolo Vacca Consigliere della Fondazione banco di Napoli Consigliere cui va il merito maggiore per i fondi messi a disposizione in questa prima fase, e per la ricerca d’archivio delle monete della zecca di Larinum e Frentrum.
Il Prof.Enzo Lippolis dell’Università La Sapienza di Roma impegnato nello stesso progetto, relazionerà per la così detta zona del Foro ( mosaici del polpo ed absidato) , ringrazia,sia la Soprintendenza Archeologica del Molise, nella persona del Dirigente Dr.Mario Pagano che presiederà la conferenza e sia l’archeologa di zona la Dott.ssa Angela Di Niro , per la opportunità di studio e riflessione offerta dalle istituzioni periferica dello Stato e degli enti locali , come l’Amministrazione Provinciale di Campobasso nella persona del suo Presidente Nicola D’Ascanio che ha voluto mettere a disposizione il Convitto annesso all’Istituto Tecnico Agrario di Larino per dare ospitalità ai propri studenti, lo stesso docente si augura che la cosa si possa ripetere anche l’anno prossimo e nello stesso periodo, si spera con altrettanti risultati positivi.