di Emanuele Bracone
TERMOLI. Il ritorno del figliol prodigo.
Già coordinatore regionale del vecchio Ccd, punta di diamante della nuova stagione che un decennio fa vide ancora in auge, dopo un breve interregno durato un biennio, il centrismo democratico-cristiano, pur alleato alla destra, Alberto Montano torna al futuro come nuovo segretario regionale dell’Udc. In una fase di grandi sconvolgimenti nazionali, con l’epitaffio ectoplasmatico con cui Silvio Berlusconi ha inteso rottamare frettolosamente la Casa delle Libertà, in Molise il centrodestra cerca le risposte prima all’interno dei singoli partiti, chiamati a turno a far chiarezza sulle varie anime che ne hanno frenato gli slanci negli ultimi anni, per poi riconsiderare alleanze e proposte a medio termine.
Per questo, assume una connotazione politica di un certo valore e di alto livello quanto accaduto ieri pomeriggio, sino a notte fonda, al centrum palace di Campobasso. Il congresso regionale della formazione di Cesa e Casini, sull’onda del progressivo distacco di chi è vicino a Giovanardi, ha consumato un confronto a tratti drammatico, con al centro le enormi vicissitudini subite nell’ultimo lustro, a cominciare dalla posizione scomoda di subalternità a Forza Italia, la cui egemonia indiscussa in regione è stata sintomo e causa di numerosi conflitti nelle due ultime legislature.
Scegliere Montano significa concretizzare nei fatti quell’asse tra la componente di Patriciello e uno dei capisaldi storici del partito, quello adriatico, pur non sulla sponda cara all’ex parlamentare Di Giandomenico, trovatosi a dover fare i conti con numeri non sufficienti per portare alla rielezione Teresio Di Pietro. Ore e ore a trovare una quadra per addivenire alla candidatura unitaria e, infine, il voto a due, con Montano che ha prevalso senza alcun problema sul coordinatore uscente.
Termoli torna al centro in tutti i sensi, occorrerà vedere se l’ex sindaco sarà capace di produrre un’azione di cesello con gli alleati e una gestione organica di una formazione, l’Udc, troppo leopardesca nel suo radicamento territoriale sul suolo molisano. Primi scogli: le vicende amministrative a Termoli, Venafro e Isernia, oltre la trattativa per le presidenze degli enti strumentali della Regione, alcuni dei quali (Iacp e Molise Acque) già in mano a rappresentanti dello Scudo crociato.
Ultimo appunto, sarà difficile, adesso, per quei colleghi consiglieri comunali dell’opposizione adriatica disconoscere il ruolo apicale al cardiologo…