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mercoledì 19 Marzo 2025
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TERMOLI. CON IL BLOCCO DELLE NOTIFICHE SULLE INGIUNZIONI DI PAGAMENTO A RISCHIO I CONTI DI FINE ANNO IN COMUNE

TERMOLI. A poco più di sedici mesi dalla bufera che coinvolse la ragioneria del Comune per la nota vicenda degli ammanchi, il settore finanze dell’amministrazione comunale adriatica nuovamente nell’occhio del ciclone. Forze dell’ordine in assetto da guerra ieri mattina e fino al primo pomeriggio nella sede distaccata del tribunale, in via De Gasperi. Una carrettata di ingiunzioni di pagamento, ben 316, accomodati in cinque o sei scatoloni (quelli che contengono le risme di carta) sono stati rispediti al mittente dal dirigente dell’ufficio notifiche dopo la richiesta di consegna da parte del dirigente Carmela Cravero.

Un episodio davvero singolare, che ha fatto increspare la pelle all’avvenente gestrice delle risorse della giunta Greco, tanto da indurla a contattare immediatamente prima la polizia municipale e, per il tramite di quest’ultima, ai carabinieri. Quattro le gazzelle che a sirene spiegate si sono dirette verso l’ex pretura, con all’interno il comandante della compagnia Fabio Moscatelli, il capo del Norm Fabio Vittoriani, gli uomini del nucleo operativo e altri sottufficiali. Insieme a loro, il responsabile della Polizia municipale Rocco Giacintucci e alcuni vigili urbani. Panico nella sede giudiziaria termolese, sotto lo sguardo sbigottito dei passanti e di chi, per altre ragioni si trovava lì dentro. Ingiunzioni di pagamento per imposte accertate ed evase per quasi tre milioni di euro relative alla Tarsu e all’Ici, di provenienza dal ruolo esattoriale.

Ad assumersi l’enorme carico di responsabilità è stato il dirigente dell’ufficio notifiche, Antonio De Rosa, denunciato insieme ad altri due suoi collaboratori (in ballo anche una possibile quarta figura) per omissione d’atti d’ufficio dopo l’interrogatorio subito ad opera dello stesso Moscatelli e del sostituto procuratore della Repubblica di Larino, Arianna Armanini, giunta appositamente dal palazzo di giustizia frentano. Appena venuto a conoscenza dell’accaduto, il presidente del tribunale facente funzioni Roberto Veneziano, da cui dipende funzionalmente l’ufficio notifiche, ha indirizzato per fax al dirigente una nota formale in cui chiede di conoscere i motivi ‘inspiegabili’ del suo rifiuto. Soltanto quando avrà avuto tali informazioni deciderà cosa fare. Due le alternative.

Una archiviare il caso, l’altra intraprendere quantomeno un’azione disciplinare nei confronti, non di un semplice ufficiale giudiziario, ma addirittura nei confronti di un dirigente. Ma la sua competenza disciplinare, verosimilmente sarà ‘sopraffatta’ dall’inevitabile azione penale intrapresa dalla Procura frentana, già in possesso di una parziale informativa di reato da  parte dei carabinieri di Termoli. I faldoni contestati, intorno alle 16, sono stati caricati nelle auto di servizio della polizia municipale e riportate in municipio, da lì, per ovviare a quanto negato da De Rosa partirà una notifica speciale interna, nel tentativo disperato di concluderle tutte entro fine anno ed evitare ulteriori buchi nel bilancio comunale. Con questa maxi-operazione sulle notifiche, evidentemente, l’amministrazione pensava, sperando, di poter iscrivere a ruolo attivo nelle poste finanziarie in entrata il corrispettivo delle ingiunzioni, inserimento ora appeso sul filo di lana.

Bem