A/14 SERRACAPRIOLA. Stavano tornando a casa dopo aver portato a termine una missione di pace in Libano i tre giovani militari di carriera morti alle 4.40 del mattino, lungo la Corsia Sud dell’Autostrada Adriatica a pochi chilometri dal confine con il territorio molisano.
Appartenevano al Battaglione ‘Ariete’ di Maniago di stanza a Pordenone: il sottotenente, Stefano Broccolini, 25 anni originario di Trani; il sergente, Carmne Genovese, 31 anni di Bari e il caporal maggiore, Luigi Squeo, 27 anni, nato a negli Stati Uniti e residente a Molfetta.
Erano sbarcati domenica pomeriggio all’aeroporto militare di Aviano (Udine), e stavano tornando alle loro famiglie. Una distanza notevole per affrontare un viaggio in treno e con tanto bagaglio, tanto che avevano deciso di noleggiare una monovolume Renault Schenic e si erano incamminati alla volta della Puglia.
La Renault dei tre militari dopo il tremendo schianto
Tantissima la strada già percorsa, e proprio quando mancavano pochi chilometri alla conclusione del viaggio, la stanchezza e un probabile colpo di sonno ha fatto finire la loro vettura al cui volante era il sottotenente Broccolini, sotto il cassone di un Tir che sostava in una piazzola a destra della corsia autostradale.
Nessun segno di frenata sull’asfalto; nessun elemento che possa ricondurre a una diversa dinamica dell’accaduto. La Renault è andata a infilarsi come un missile sotto il pesante mezzo disintegrandosi letteralmente e senza lasciare scampo ai tre giovani militari, che sono morti sul colpo a causa delle gravissime lesioni.
Lo scenario dell’A/14 all’arrivo dei soccorritori
Nessuna conseguenza significativa, ma sotto choc il conducente dell’autotreno che stava riposando in cabina. I Vigili del Fuoco dei distaccamenti di San Severo e Termoli e i militi della Polizia Autostradale, hanno dovuto faticare a lungo prima di poter liberare i loro corpi orribilmente mutilati dal groviglio di lamiere nelle quai erano rimasti prigionieri.
Hanno prestato invano i loro soccorsi anche i sanitari del 118 e i volontari della Misericordia di Termoli, che altro non hanno potuto se non constatare il decesso dei tre giovani militari pugliesi, la cui vita e le cui carriere si sono drammaticamente interrotte al chilometro 498 dell’Autostrada Adriatica.
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