sabato 25 Gennaio 2025
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LA CITTA’ DEI CITTADINI STRINGE NELLA MORSA DELL’URBANISTICA IL SINDACO GRECO E LUIGI BERCHICCI

TERMOLI. Se proprio oggi il premier del governo di centrosinistra, probabilmente, piangerà, politicamente s’intende, per le venuta meno del rapporto di fiducia in maggioranza con l’Udeur, in attesa di sapere quale sarà il vento che soffierà in cima al campanile termolese, a ridere non sarà di certo il sindaco Vincenzo Greco.

Con uno scatto di reni intriso di coraggio e fuori dai denti, a un anno esatto dal lancio del nuovo progetto di urbanistica che avrebbe dovuto sconvolgere in bene la realtà locale, il segretario di uno dei partiti che sostengono le sorti dell’amministrazione comunale, Luigino Vitulli, della Città dei Cittadini, ha vuotato il sacco, muovendo accuse ben specifiche sulla gestione dell’ufficio tecnico del Comune. Critiche indirizzate sia al dirigente Berchicci che al primo cittadino, quest’ultimo, inoltre, chiamato in causa anche per la fallimentare politica promossa in seno al consorzio industriale.

“Mi sento obbligato nel racconto di quanto avvenuto in un ambito amministrativo di vitale importanza per la nostra città. Un obbligo verso i dipendenti dell’amministrazione comunale e verso l’intera cittadinanza.

Del resto, la trasparenza e la correttezza istituzionale, se non la “pretesa” di cambiare modo di governare e, quindi, di rispetto quanto meno umano verso i propri dipendenti e verso chi è responsabile di questioni che attengono alla pubblica amministrazione era cosa ovvia.

E’ da circa un mese e mezzo che ho chiesto udienza al signor Luigi Berchicci, dirigente del settore Urbanistica. Gliel’ho chiesto in qualità di presidente della Città dei cittadini, movimento civico in maggioranza. 

Le motivazioni della richiesta sono presto dette: 1) Stato dell’arte dell’ufficio di piano; 2) riorganizzazione del personale nell’ufficio Urbanistica; 3) Una supposta ma quanto pare veritiera forma di ostracismo verso alcuni dipendenti dell’ufficio di piano, mai formalmente costituito, ma deliberato dalla giunta da oltre un anno e mezzo. E’ bene ricordare che la delibera della costituzione dell’ufficio di piano era incentrata sull’idea stessa di partecipazione e condivisione da parte di tutta la cittadinanza, in tutte le sue forme, di rappresentanza politica, di interessi sociali, privati e di singoli, nella elaborazione di un nuovo Piano regolatore generale.

Partecipazione al progetto da attuare immediatamente, attraverso il coinvolgimento delle varie istanze cittadine.

Uno di questi strumenti di partecipazione avrebbe dovuto essere l’Urban center, mai realizzato e mai avviato, come avrete già capito, il signor Berchicci non ancora mi riceve. Voglio solo ricordare che dallo stesso signor Greco, nella motivazione dell’insediamento del nuovo dirigente all’Urbanistica, era definito non competente del settore, ma che avrebbe sicuramente appreso in breve tempo il “mestiere”. Quello che dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti è quanto segue: a) l’ufficio di piano non è ancora costituito; b) una lettera di critica propositiva inviata al sindaco sul funzionamento del supposto ufficio di piano è stata ignorata; c) si è data fiducia assoluta a una persona (Berchicci, ndr) non competente del settore e per giunta non disposto al confronto.

Quel che più colpisce nella vicenda è il completo azzeramento dei dipendenti “storici” dell’Urbanistica. I primi a denunciare le riclassificazioni a Termoli, come sindacato autonomo, e anche sostenitori alle ultime elezioni amministrative del notaio Vincenzo Greco. Quasi un commissariamento della struttura. Con la comparsa nella stessa di due avvocati di Bari, in qualità di consulenti, i noti Pappalepore e Derobertis, forse chiamati a tutelare la figura del signor Berchicci? Comunque sia, si doveva aspettare un anno e mezzo per capire che la strada più congrua per la vicenda Ima era portarla al consiglio comunale per far scattare l’auto-tutela, invece di spendere ingenti soldi pubblici per ricorrere a cause regolarmente perse, insieme al tempo necessario?

Non vorrei che l’ufficio di piano e l’Urbanistica facessero la stessa fine che ha fatto la componente di Termoli al consorzio industriale della Valle del Biferno. Non bastasse quanto già accaduto in poco più di un anno di presenza nel consiglio generale, nell’ultima assemblea consortile, riunitasi per l’approvazione del Pef (Piano economico-finanziario triennale), il signor Greco non ha neanche riunito i suoi rappresentanti, non ha sostituito il suo rappresentante dimissionario (il sindaco di Mafalda Nicola Valentini) dimostrando ancora una volta la sua superficialità nell’affrontare la vicenda Cosib. 

Ricordo inoltre, che è da agosto che alcuni consiglieri hanno chiesto a Greco la nomina di un coordinatore con pieni poteri della componente termolese in sede consortile. A tutt’oggi, quella richiesta, facente parte di un documento recapitato al signor Greco, è rimasta lettera morta. Visto che è impossibile confrontarsi in maniera seria con il signor Greco e il signor Berchicci, chiedo all’intera maggioranza di farsi carico di una proposta articolata in tre punti: 1) costituzione dell’ufficio di piano e nomina del suo responsabile condivisa da tutta la maggioranza; 2) l’abbandono della delega ad interim all’Urbanistica da parte del signor Greco, visto che è anche notaio e le due cose non parrebbero proprio abbinarsi al meglio; 3) Nomina di un coordinatore per la componente termolese al Cosib.

In questo modo il signor Greco potrebbe fare finalmente il sindaco e dedicare il ristretto tempo a sua disposizione al coordinamento fattuale delle varie articolazioni amministrative, sua funzione principe. Un coordinatore pieno di propensione al dialogo e al confronto, senza quella forma di chiusura caratteriale che lo contraddistingue. Possiamo ancora sperare?”.
Luigino Vitulli, presidente del movimento civico Città dei cittadini – componente della maggioranza al Comune di Termoli

emanuelebracone@termolionline.it