venerdì 17 Gennaio 2025
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TERMOLI. DISABILI AL GELO NEL CENTRO SAN DAMIANO. LA DENUNCIA DI UN GENITORE COSTERNATO DALLE ISTITUZIONI

TERMOLI. Uno sfogo dai toni tanto duri quanto perentori. 

Essere diversamente abili vuol dire sì poter comunque agire nell’ambito di una galassia che solo da pochi anni viene considerata, comunque, non più scevra di risorse e opportunità, ma occorre accompagnare persone, giovani o adulte, meno fortunate, verso condizioni ideali in cui essere accolte, quelle famose precondizioni di cui tutti si riempiono la bocca, salvo poi storcerla ai primi lamenti, alle prime proteste. Quanto accaduto nei primi due mesi di apertura del centro diurno per disabili San Damiano, nella nuova location dell’ala ristrutturata al liceo classico Perrotta avrebbe davvero del clamoroso. 

Nove settimane di gelo assoluto, non ambientale, ma climatico,  causa del mancato funzionamento degli impianti di riscaldamento. Una disfunzione che è stata segnalata, ovviamente, in più circostanze, ma mai risolta, anzi, con un eccessivo irrigidimento da parte di coloro che avrebbero dovuto, invece, accogliere al volo l’istanza proveniente dalle famiglie dei ragazzi e delle persone che frequentano il centro.

A denunciare pubblicamente questo stato di cose un genitore, padre che si è definito costernato per le vicende del San Damiano. Una lettera aperta, un vero urlo di rabbia e indignazione che TermoliOnLine ha ritenuto di dover prendere assolutamente in considerazione, poiché è inaudito come disabili ospitati in una struttura comunale per sottrarli alla quotidianità alienante, con l’offerta di attività ludico-ricreative vissute in comunità, ne escano con il morale sotto i tacchi e i geloni.

“Dal 15 ottobre 2007, data in cui il Centro si è trasferito nei locali sottostanti il liceo classico, fino al 20 dicembre, giorno delle vacanze natalizie, i locali sono rimasti privi degli impianti di riscaldamento – denuncia il padre di un ragazzo disabile – molti ragazzi si sono ammalati e alcuni genitori si sono visti costretti a mandare da casa delle piccole stufe elettriche. Gli assistenti sociali che operano all’interno non sono stati in grado di dare  alcuna risposta agli interrogativi delle famiglie e hanno continuato a pretendere che i ragazzi lavassero, con l’acqua fredda, le piccole stoviglie usate per la merenda. 

Ritengo questo un comportamento disumano ed incivile e mi chiedo come sia  possibile accettare una simile situazione, quando poi, nelle scuole e negli uffici comunali, si registrano temperature tropicali! Fra qualche giorno i nostri figli dovranno far ritorno nel suddetto centro e allora, per quella data, vorrei almeno una risposta dal Sindaco di questa città per non vedermi costretto a rivolgermi alla magistratura in primis e, successivamente, in maniera più plateale, alle famigerate, ma pur sempre temute, Iene e al mordace Gabibbo”.

emanuelebracone@termolionline.it