venerdì 17 Gennaio 2025
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ASSALTO AL PORTAVALORI. Presi due abruzzesi ritenuti fiancheggiatori dei banditi dell’A/14. Trovato il covo

CHIETI. Sono già stati assicurati alla giustizia due tra i componenti del commando che, intorno alle 19 di ieri sera, sono stati protagonisti di un assalto a mano armata ai danni di un furgone portavalori della ‘Molise Security’ di Campobasso.
Si tratta di due pregiudicati abruzzesi: il cinquantottenne Walter Grandini di Pescara ed il trentaduenne, Loris De Luca, residente a Villa Magna di Chieti.

Il blindato della ‘Molise Security’ squarciato dai banditi

Entrambi sono ritenuti dagli inquirenti i fiancheggiatori del gruppo di fuoco composta da almeno dieci persone che, armi in pugno ha assaltato e rapinato il blindato che viaggiava sulla corsia sud dell’autostrada A/14, tra i caselli di Ortona e Lanciano.
Gli uomini della Squadra Mobile in forza alla Questura di Chieti sono andati a colpo sicuro, quando hanno effettuato un blitz all’interno di un casolare di campagna in Località ‘Villa Magna’. All’interno del covo gli stessi inquirenti hanno rinvenuto e posto sotto sequestro le armi: quattro mitragliatori Kalashicov;  più di mille cartucce. Recuperata forse anche una piccola parte del bottino, 1500 euro, somma probabilmente data ai per l’opera di fiancheggiamento del colpo.

Il parabrezza del furgone raggiunto da un colpo di mitra

I particolari sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa tenuta in mattinata presso la Questura di Chieti.
Intanto l’entità del bottino, dopo le stime effettuate dalla stessa ‘Molise Security’ sarebbe scesa a una cifra prossima ai 500 mila euro.
Sempre secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti,  il furgone portavalori, con tre persone a bordo (l’autista più due vigilantes) partito da Campobasso e diretto a Pescara, sarebbe stato prima accerchiato da tre autovetture con non meno di dieci malviventi a bordo; tutti a volto coperto e armati di fucili mitragliatori e armi automatiche.

I Vigili del Fuoco intenti a spegnere le auto date alle fiamme

Dopo aver tagliata la strada al blindato i banditi mettendo le loro auto di traverso sono riusciti a bloccarlo e a costringerlo sul margine destro della carreggiata. Fermato il furgone i malviventi hanno esploso una raffica di colpi, alcuni dei quali andati a segno sul parabrezza e sul finestrino lato guida del blindato.
Con fare deciso e in accenti misti tra il pugliese e l’abruzzese hanno intimato ai vigilantes di scendere con le mani bene in vista altrimenti avrebbero proseguito il fuoco.

“Erano decisi a tutto e non avrebbero esitato a far fuoco ancora – ha dichiarato il capo scorta della ‘Security Molise’ – se così fosse stato i vetri del furgone avrebbero certamente ceduto e per noi non ci sarebbe stato scampo. Abbiamo pensato di non tentare alcuna resistenza e di portate a casa la pelle”.

I Carabinieri hanno subito bloccato le uscite dell’ A/14

Mentre una parte del commando teneva sotto tiro i tre vigilantes, il resto del gruppo ha attaccato con decisione il blindato squarciandone la carrozzeria, con particolari cesoie elettroniche, prelevando poi i sacchi contenenti il denaro.
Prima di fuggire i rapinatori hanno pensato bene di cancellate ogni possibile traccia o impronta, dando alle fiamme il furgone portavalori e una delle auto utilizzate per l’assalto armato, per darsi subito dopo alla fuga, proseguendo nella direzione sud dell’A/14.

Una delle auto usate dal commando data alle fiamme

Poco dopo sul posto sono arrivate ‘volanti’ della Polizia di Stato e ‘gazzelle’ dei Carabinieri, oltre ad una squadra dei Vigili del Fuoco che hanno proceduto allo spegnimento dei roghi appiccati dai banditi.

Una ‘volante’ degli agenti della Squadra Mobile di Chieti

“Dopo la fuga dei malviventi abbiamo subito chiamato il 113 e il 112 e non essendo ancora arrivati i pompieri – ha aggiunto il capo scorta della ‘Molise Security’ – ha tentato di avvicinarmi con l’estintore di bordo proprio per evitare che eventuali tracce andassero perse. Le fiamme alimentate dalle vernici e dai pneumatici, però erano troppo alte e ho dovuto rinunciare”.

Le indagini che potrebbero portare a breve ulteriori acquisizioni e colpi di scena, sono condotte dagli uomini della Squadra Mobile di Chieti.

Pietro Eremita

Immagini: courtesy Telemolise Campobasso