TERMOLI. Crollo fino al settanta per cento delle vendite di prodotti ittici al mercato di Corso Fratelli Brigida, a Termoli, e vibrate proteste dei rivenditori che hanno visto letteralmente sparire dalla piazza la propria clientela.
Secondo quello che loro stessi asseriscono, alla base della grave congiuntura sarebbe l’installazione dei ponteggi che dovranno consentire i lavori di ristrutturazione dell’intero stabile, sede destinata ad accogliere il museo archeologico cittadino.
“La gente ha paura delle impalcature o forse è superstiziosa: non passa e non si avvicina ai nostri banchi – dice uno dei rivenditori di pescato – . Da questa mattina, a mala pena, siamo riusciti a vendere qualche pesce”.
“Non sappiamo proprio come fare – aggiunge un altro pescivendolo – rispetto alla scorsa settimana abbiamo registrato un calo delle vendite non inferiore al settanta ottanta per cento. Il Comune deve intervenire in qualche modo; con un minimo di indennizzi o di ristori: se non riusciamo a lavorare, non è certo per colpa nostra”.
Chiusa la strada laterale unica area di sosta per la clientela
Il problema, intanto, dovrebbe perdurare per almeno quattro mesi, tempo stimato per il rifacimento degli intonaci, con l’inevitabile innalzamento di polveri e conseguenti difficoltà igieniche che potrebbero insorgere.
Dal canto loro i commercianti suggeriscono lo spostamento dei box all’aperto e al centro della piazza. In alternativa la delocalizzazione del mercato presso il sito di Via Inghilterra dove è presente un altro mercato del pesce; magari facendo attivare dalla municipalità un servizio navetta capace di trasportare lì la clientela abituale, fatta di anziani, pensionati o comunque da persone che dimorano nei paraggi di Corso Fratelli Brigida.
La protesta dei commercianti di pesce, tuttavia, è estesa anche alle precarie condizioni della pavimentazione in piazza, da tempo danneggiata dagli automobilisti che vanno a parcheggiare nelle ore serali; e non ultima, la totale mancanza di parcheggi che possano favorire la sosta dei clienti.
A complicare le cose, negli ultimi giorni, anche la chiusura al traffico per l’avvio dei lavori della stradina laterale, che in precedenza rappresentava l’unica valvola di sfogo per una possibile sosta in vicinanza del mercato.
Pietro Eremita