lunedì 13 Gennaio 2025
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INTERPORTO, Salta l’intesa: litigio pubblico tra Cosib Regione sindaco Greco e Di Pietro

 

 

 

 

 

 

 

 

TERMOLI. A confronto Caos Calmo recita un copione da educande. Se non fosse per le sinuose e sempre apprezzabili forme della magnifica Isabella Ferrari, lo spettacolo messo in scena questa mattina in municipio, tra sala consiliare, corridoio, atrio e sala giunta, meriterebbe in extremis la nomination quale commedia dell’anno.

 

 

 

 

 

 

 

Convocata la stampa per registrare la storica firma del protocollo d’intesa per l’interporto, l’opera infrastrutturale di natura logistica che non vede la luce, per vari motivi, i massimi attori protagonisti della politica locale e non solo, dal ministro Di Pietro al governatore Iorio, dal sindaco Greco al presidente del consorzio industriale Del Torto passando dagli assessori regionali Vitagliano e Velardi, hanno rimediato una figura davvero barbina. 

 

 

 

 

 

 

 

Una interpretazione, questa, che prescinde dalle responsabilità soggettive ed oggettive dei singoli, ma che si basa solo sul penoso spettacolo a cui abbiamo assistito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un momento epocale per i destini e lo sviluppo strategico del Basso Molise e dell’intera regione si è arenato per una conflittualità latente esplosa e sfociata in un frangente quanto mai inopportuno, a un passo dalla decisione con cui davvero poter avviare la realizzazione dell’opera.

 

 

 

 

 

 

 

 

Potrebbero anche essere fondatissimi i rilievi che hanno messo contro il Cosib alla Regione, certo è che vedere un ministro della Repubblica alzarsi di scatto dalla sedia da cui avrebbe dovuto dare le mosse per la siglatura di un accordo vitale per la rinascita della competitività del sistema produttivo molisano e additare al nanismo della classe dirigente regionale, voltar loro le spalle in modo stizzito e andarsene ha lasciato di stucco chi scrive e gli altri soggetti istituzionali chiamati a dare il loro contributo per la causa comune.

 

 

 

 

 

 

 

 

Un momento di gelo siderale, quello venutosi a determinare in municipio, dove una festa annunciata, seppur camuffata troppo superficialmente quale passerella elettorale, si è trasformata in uno psicodramma politico-amministrativo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Terminato il primo sconcerto generale, con la delegazione ministeriale partita alla volta della più congeniale San Giuliano di Puglia, ad azzuffarsi, con sgarbo ufficiale, sono stati il sindaco Vincenzo Greco e il governatore Iorio, trascinati verbalmente a chiudersi in sala giunta, senza l’evidenza pubblica all’animata discussione, dagli assessori Vitagliano e Velardi. Cosa abbiano proferito ai rispettivi riguardi non è dato di sapere, l’unico elemento ambientale comprensibile sono stati i toni elevati della dissertazione, quasi uno scontro.

 

 

 

 

 

 

 

All’uscita da questo vertice ristretto e per nulla amichevole, è toccato a ciascuno di loro chiosare le rispettive e mai coincidenti posizioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ad un Iorio che ha assicurato come per niente al mondo alla seduta di martedì prossimo del pre Cipe il protocollo d’intesa potesse giungere senza l’accordo e la sottoscrizione delle parti, tanto che i rilievi mossi a pochi minuti dalla cerimonia protocollare programmata sarebbero stati appianati nel corso della visita del Ministro in Molise, auspicio che il sindaco Vincenzo Greco ha rigettato, definendo quanto accaduto sceneggiata ignobile, colpevolizzando i vertici del Consorzio industriale, rei a suo dire di cattiva gestione e ripercorrendo con dovizia di particolari l’iter che ha portato all’idea della delocalizzazione sino al mancato evento mattutino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A seguire, è stato proprio il presidente del Cosib Del Torto a illustrare le motivazioni alla base dell’irrigidimento con cui è stata rinviata sine die la firma dell’intesa, dapprima prevista per il 13 febbraio a Roma, poi postergata a stamani per l’indisponibilità del governatore Iorio e dello stesso Del Torto. 

 

 

All’uopo il presidente del consorzio ha riunito ieri sera il comitato direttivo, che tralasciando la sostanza della partecipazione alla società di gestione (50% Regione, 35% Comune, 15% Cosib) ha posto l’accento sull’aspetto non trascurabile dell’impossibilità a recuperare le somme pregresse e la sottrazione di titolarità nella programmazione dell’opera, una delle ragioni è proprio la delocalizzazione da Marinelle alla ex Stefana (il cui terreno all’asta vede Greco incline all’acquisto e, in caso di interesse altrui, di esproprio per pubblica utilità, pur di evitare un’allocazione problematica in una sede alluvionale e imperversata dalla ferrovia) inserita nel piano regolatore consortile sovraordinato ai comuni consorziati, oltre che denunciare la parziale esclusione maturata tra settembre e febbraio, sino al ricoinvolgimento in questo iter procedurale.

 

 

A scorrere, è toccato al componente del suo direttivo, Matteo Caruso – in scaletta fuori programma anche una precisazione dell’avvocato Angelo Sbrocca, nominato dal comune quale delegato al gruppo di lavoro insediato al dicastero delle Infrastrutture, confutare i motivi addotti da Del Torto, puntando sulla non volontà del suo presidente di delocalizzare alla Stefana, esternazioni a più riprese contestate da Del Torto, anche con veemenza. 

 

 

Un mattino di ordinaria follia bipartisan.

emanuelebracone@termolionline.it