TERMOLI. Le composizioni musicali di Sandro Perrotta approdano su Rai International, il canale satellitare che trasmette in tutto il mondo il meglio dei programmi radiotelevisivi della Rai Radiotelevisione Italiana. Proprio qui, da qualche mese a questa parte, Gigliola Cinquetti conduce “Italia Rai” per la regia di Angelo Caserio, un progetto ambizioso che si propone di rispondere alla forte domanda di Italia da parte dei milioni di nostri connazionali sparsi in tutto il mondo.
Con questo programma Piero Badaloni, direttore di Rai International, tenta di instaurare un filo diretto anche con le nuove generazioni di italiani nate fuori dall’Italia e che vogliono conoscere e capire quello che è oggi questo Paese. Tre ore di trasmissione che ogni giorno si snodano attorno a temi forti, attuali e del passato. Oltre al tappeto finale dei titoli di coda e ai jingles intermedi utilizzati da “Italia Rai”, Sandro Perrotta ha diverse collaborazioni in attivo tra le quali ricordiamo: un documentario prodotto dalla Fergid Multimedia per la regia di Giorgio Ferrato (Padova); un cortometraggio “E se i posti fossero due?” prodotto dalla Pitefogre Produzioni per la regia di Paolo Budassi Frajese (Fano); uno spot per la donazione di organi per la regia di Luigi Nappa prodotto dalla Ciak Inaction, assistente regia e responsabile cast Max Oliva (Campania).
Sandro Perrotta ha altresì musicato “Silence”, una sequenza fotografica magistralmente realizzata dal giovane campobassano Antonio De Santis, che racconta gli orrori della SHOA.
Non dimentichiamo che è di Sandro Perrotta l’intera colonna sonora del film “Italiani troppo italiani”, una produzione Kalos per la regia del siciliano Carmelo Nucera.
Sandro Perrotta nasce a Termoli il 23 marzo 1977 sotto il segno dell’ariete. Suo padre, un brillante fisarmonicista autodidatta, gli trasmette l’amore per la fisarmonica che Sandro comincia a suonare dall’età di 8 anni. Con il passare del tempo si appassiona alla musica orchestrale ed in particolare alla tromba per apprendere la quale si reca privatamente da un maestro di San Paolo di Civitate. Dopo un periodo di preparazione durato due anni affronta l’esame di ammissione al Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso dove da inizio ai suoi studi. Gli anni passano, arriva la fatidica chiamata per il servizio militare; nonostante la facoltà data al terzo figlio maschio di chiedere l’esonero per il servizio di leva, Sandro decide di partire ugualmente accantonando per un anno i suoi studi presso il Conservatorio. Entra quindi a far parte della fanfara del VI reggimento bersaglieri di Bologna. Con il tempo matura in lui il bisogno di ascoltare musica orchestrale fino a che un giorno, per pura curiosità, comincia a comporre le prime musiche. Si rende ben presto conto di sentirsi pienamente appagato nel comporre musica orchestrale e di ambientazione. Arrivano i primi encomi da parte di grandi maestri e direttori di importanti case discografiche; con essi arrivano anche i primi successi e le prime incisioni di brani su richiesta per televisioni locali siciliane.
Lucia Checchia