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venerdì 13 Giugno 2025
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TERMOLI. Il forcing del sindaco Greco sulla ‘Vertenza Ima’ sfascia la maggioranza in Comune

TERMOLI. Un dramma in tre atti quello che si è consumato ieri sera in consiglio comunale. Attori protagonisti i componenti della maggioranza di centrosinistra, sfilacciatasi, sdrucitasi pericolosamente sotto il colpi di una mancata condivisione di fondo del provvedimento che con forza il sindaco Vincenzo Greco ha voluto a tutti i costi venisse portato in aula. 

La madre di tutte le battaglie sul terreno dell’Urbanistica ha avuto un primo e doloroso parto podalico per il Notaio e coloro che al suo fianco avrebbero voluto chiudere la partita, una partita connotata dagli enormi interessi privati in gioco, come affermato dallo stesso primo cittadino a conclusione dei brevi ma intensissimi lavori. Adottare la revoca di una lottizzazione da quasi 140.000 metri cubi, per molteplici aspetti, non è come bere un bicchier d’acqua, cancellare dalla geografia territoriale della città adriatica quanto già edificato in contrada Porticone, sebbene con il crisma della teoricità più che con la concretezza dei bulldozer, proseguire nel solco dei dinieghi, ben 14, rilasciati in via ostativa dall’ufficio tecnico, non è affar semplice.

La richiesta di rinvio in terza commissione, accolta dalla maggioranza del corpo assembleare, 16 a 12 (il capogruppo Udeur non ha preso parte al voto), con i due assenti, Montano e Paparella che avrebbero perfettamente invertito (18 a 12) il novero delle forze in campo, ha cementato dopo alcuni mesi l’asse opposizione-critici e dissidenti, mostrando una corda politica al sindaco Greco, non più in grado, almeno su questa proposta, assai significativa per questo scorcio di legislatura già maturato, di poter contare sulla sua (ex maggioranza).

Ne prenderà atto, lo considererà un semplice incidente di percorso, agiterà lo spettro degli interessi particolari in luogo di quelli diffusi, avverserà il carattere strumentale di una posizione che permetterà agli oppositori interni e a quelli istituzionali del centrodestra di guadagnare tempo e serrare le fila, potrà considerare l’avvio di un serio regolamento di conti?

Qualsivoglia potrà essere la reazione e il pensiero fine del Notaio, quanto è successo ieri sera sotto la presidenza del consiglio comunale di Laura Venittelli non potrà essere digerito né con tutta fretta, tanto meno con leggerezza.

Quando si ingaggiano duelli così all’arma bianca, anche il solo andare a vuoto col primo affondo rappresenta uno smacco.

Beninteso, non si sta a giudicare nel merito se chi ha denunciato prima l’illegittimità di una convocazione, il calpestio di un regolamento portato sempre come esempio di coerenza e trasparenza, abbia fatto bene anche sulla prospettiva della sostanza.
Il nodo che ieri sera si è stretto troppo in gola a chi della lottizzazione Ima avrebbe voluto essere il boia è tutto politico. 

Starà a Greco scioglierlo prima ancora che la proposta di revoca venga ridiscussa in terza commissione, ammesso che il primo cittadino sia disposto a riaprire il dialogo verso chi, ieri sera, ha macerato la volontà ferrea di un’amministrazione improntata a fare piazza pulita di tutto e di tutto, dinanzi alla propria verità assoluta.

Lo spettro italico dei guelfi e dei ghibellini aleggia anche in via Sannitica, laddove non pare risiedere più una maggioranza conclamata.

emanuelebracone@termolionline.it