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giovedì 19 Giugno 2025
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UNITI NEL RICORDO E NELLA MEMORIA DELLE TRAGEDIE CHE HANNO COLPITO L’UMANITA’

TERMOLI. La memoria non si cancella, il ricordo non si rimuove, i sentimenti di indignazione per le orrende tragedie che hanno contrassegnato una delle pagine più buie dell’umanità non possono non riemergere e accomunare tutti coloro che guardano con estremo imbarazzo e silenzio immagini, scene, la cui crudezza lasciano spazio a nessun commento, tanto è lo sbigottirsi – a distanza di molti decenni – nel far scivolare e scorrere sullo schermo icone di una sofferenza indicibile e di privazione della propria identità.

 

 

 

 

 

 

 

Questo e altro, molto, molto più angosciante, è lo specchio dell’anima di una vicenda, la Shoah, che ha riecheggiato per merito del consigliere Simone Coscia, capogruppo della Città dei Cittadini, promotore dell’approdo in aula del giorno della memoria, colpevolmente non recepito in quel consiglio monotematico che avrebbe dovuto avere luogo domenica 27 gennaio, rinviato per motivi occulti a ieri.

Lo slittamento di calendario non certo svilisce il senso di una rievocazione che fa bene alla cosiddetta pacificazione storica, specie se alla rimembranza dell’olocausto viene abbinato il ricordo dell’altra tragedia, le foibe.

 

 

 

 

 

 

 

Una sinergia di valori che ha avuto il merito di fondersi ieri in consiglio grazie all’intuizione di Antonio Fasciano.

Il documentario con cui sono state proiettate – a fatica – sullo schermo le sequenze dei due massacri di innocenti è stato così avvolgente da lasciare muta per tutto il tempo l’assemblea consiliare, prima di far sfociare in un dibattito privo di retorica, affidato allo stesso Coscia, a Fernanda De Guglielmo, a Giuseppe Spezzano e al sindaco Vincenzo Greco.

 

 

 

 

 

 

 

Apprezzabile anche il tentativo di attualizzare il pensiero e il rigetto dell’olocausto estremizzandone il mancato rispetto della dignità umana ai giorni nostri, laddove comportamenti striscianti di disprezzo e noncuranza discriminano a monte fasce di società, spesso deboli.

Unanime il voto di condivisione della mozione presentata da Coscia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Appresso, il dibattito sulla proposta di diversa intitolazione del terzo corso a persona più meritevole del re Vittorio Emanuele III ha visto protagonista sempre Coscia, ormai deus ex machina della storia, dissertazione con toni altrettanto pacati che però non ha fatto breccia nella granitica compattezza del centrodestra.

Per Spezzano (Udc) al di là del lodevole intento, complicanze tecnico-amministrative per chi risiede in quella storica via della città non permetterebbero così a cuor leggero di andarne a modificare la denominazione, meglio individuare una nuova onomastica per culminare il momento di riflessione maturato poco prima.

Identica veduta per il suo capogruppo Vincenzo Aufiero, mentre il sindaco Greco appassionato da questo dialogo sulle radici della patria e sulle evoluzioni storiografiche ha proposto un generale ripensamento, di stampo provocatoriamente sudista, per le strade nostrane.

Coalizioni schierate al guinzaglio per il voto coordinato dal vice presidente del consiglio Michele Cocomazzi, con il solo Giuseppe Rocchia (Udeur) a rompere gli schemi e castrare, non perentoriamente, l’istanza del collega di maggioranza.

Dei tre argomenti iscritti all’ordine del giorno, la proposta di modifica per via Ruffini, da estendere ai due fratelli Antonio e Cleofino, verrà trattata alla prima seduta utile, poiché il firmatario, il presidente del consiglio Laura Venittelli, ha abbandonato il consesso appena avviata la discussione sulla Shoah, per impegni di partito.

emanuelebracone@termolionline.it