mercoledì 5 Febbraio 2025
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CENTRALE EOLICA A MARE. Secco no dei sindaci di Campomarino, Chieuti e Serracapriola. Anche D’Ascanio dice no

CAMPOMARINO. Un no netto e deciso quello pronunciato questa mattina dai sindaci dei Comuni territorialmente coinvolti dalla ventilata realizzazione di una centrale eolica ‘off shore’, a largo della costa di Chieuti. A convocare il tavolo di concertazione l’assessore municipale all’Ambiente del Comune rivierasco molisano,  Nicola Occhionero, che non ha fatto mistero di ritenere approssimativi e fuorvianti alcuni passaggi contenuti nel documento protocollato proprio oggi dalla società ‘Trevi Energy’ di Cesena.

Nell’allegato alla richiesta propedeutica all’avvio dei procedimenti autorizza tori, la stessa ‘Trevi Energy’ sintetizza le caratteristiche dell’impianto che consterebbe di ben 50 (cinquanta aeroturbine, ognuna delle quali capaci di produrre energia per 3 megawatt, per un ammontare complessivo di circa 150  ‘mega’ (centocinquanta), di capacità nominale totale.
Sempre secondo la società richiedente il potenziale dell’impianto di produzione energetica sarebbe in grado di soddisfare il fabbisogno annuo di 115.000 famiglie, oltre a evitare proporzionalmente  emissioni in atmosfera di anidride carbonica; anidride solforosa e ossido di azoto.

L’assessore all’Ambiente di Campomarino Occhionero

L’atterraggio della mega centrale a vento sarebbe previsto a poco più di tre miglia dal litorale posto a confine tra le aree demaniali di Campomarino, Chieuti e Serracapriola, con l’infissione dei mastodontici pali a una profondità variabile dai 17 ai 24 metri di profondità marina.  Dallo specchio acqueo, invece, è prevista la partenza di un elettrodotto di raccordo a una stazione a terra che, dal litorale dovrebbe diramare l’energia prodotta alla vecchia centrale ubicata in l0calità ‘Piane di Larino’, poco distante dal bivio per Ururi.

Una vera e propria nuova pietra dello scandalo, dopo quella datata 2006 e che vedeva protagonista un identico insediamento ‘off shore’ a largo della marina di Petacciato, la cui approvazione era stata richiesta dalla società ‘EffeVenti’.
I sindaci, i vice sindaci e gli assessori dei tre Comuni, alla presenza del presidente della Provincia di Campobasso, Nicola D’Ascanio,  non hanno avuto esitazioni nel giudicare improponibile l’ipotesi di atterraggio della centrale eolica.

Il tavolo tecnico con D’Ascanio e Di Giuseppe

“E’ davvero incredibile: è la ripetizione di un film e di un copione che conosciamo benissimo – ha detto lo stesso D’Ascanio –  a Petacciato 53 pale a 5 miglia dalla costa; a Chieuti ancora più vicine, con zone di rispetto che ridurrebbero davvero a pochi chilometri la costa balneabile molisana, senza tenere conto della macchia mediterranea che ne risulterebbe devastata e le zone di ‘Interesse Comunitario’ pure presenti sull’intero litorale. Quello di oggi è solo il primo passo di un’azione sinergica tra le amministrazioni che intendiamo allargare immediatamente ai livelli amministrativi regionali di Molise e Puglia, allo scopo di estendere il fronte a difesa di questa parte della nostra regione”.

I sindaci di Chieuti e Serracapriola, Dardes e Camporeale

Di avviso dei tutto simile anche il sindaco di Chieuti, Lucia Dardes, che non vuole proprio sentirne parlare di ‘eolico off shore’.
“Tre miglia di distanza vuol dire deturpamento totale dei nostri arenili – ha detto Dardes – paesaggio in frantumi; Pesca e Turismo alle ortiche.  Tre miglia dalla costa, significa la possibilità da parte dei bagnanti e dei turisti di poter toccare quasi con le mani le pale dell’impianto  che priverà di tutta la sua bellezza questo tratto di costa: sono assolutamente contraria e mi batterò affinché in futuro nessuno possa dire che il sindaco Dardes si è reso responsabile di questo scempio”.
Più possibilista, ma comunque non favorevole all’atterraggio della centrale eolica di Chieuti, il sindaco di Serracapriola, Marco Camporeale.

Una pagina del progetto della società ‘Trevi Energy’

“Da qualche anno, come Comune, abbiamo accettato l’idea di installare pale eoliche sulle colline circostanti il nostro territorio – ha detto per parte sua il primo cittadino di Serracapriola – è stata una scelta di compatibilità con l’Ambiente che consente di economia e ritorni positivi. L’impianto a mare è altra cosa, ha un impatto decisamente più pesante e devastante e non ho dubbi che possa creare gravi pregiudizi per le nostre attività turistiche, senza alcu vantaggio visto che l’energia sarà smistata lontano dai nostri territori”.
Insomma un mero affare economico per il quale le amministrazioni coinvolte e la Provincia di Campobasso promettono già di dare battaglia, già da domani.

Pietro Eremita

pietroeremita@tiscali.it