LARINO. Avere accesso ai macchinari e valutarne efficienza e funzionalità.
E’ quanto chiesto dalla dirigenza dell’ Asrem (Azienda Sanitaria Regionale), alla Procura della Republica di Larino, dopo il sequestro probatorio del reparto Rianimazione dell’ospedale ‘Vietri’.
In sostanza l’Asrem, avvalendosi di tecnici intende stabilire lo stato dell’arte all’interno della struttura rianimatoria, per accelerarne i tempi e la sua entrata in funzione, attualmente oggetto dell’indagine condotta dal procuratore della Repubblica, Nicola Magrone.
Lo stesso magistrato inquirente avrebbe manifestato la sua disponibilità a comporre in tempi molto brevi l’intera vertenza, proprio per facilitare la più rapida restituzione del servizio all’utenza.
I sigilli apposti dalla Guardia di Finanza
Secondo le prime ipotesi correlate agli sviluppi del procedimento, potrebbero trascorrere tre o quattro settimane prima che l’intera vicenda possa trovare gli esiti più positivi. intanto la procura prosegue nell’accertamento dei fatti e delle circostanze che hanno portato all’azione giudiziaria e alla decisione del sequestro del reparto.
Il corridoio dal quale si accede alla Rianimazione
In particolare sui particolari che avrebbero causato il decesso di un pensionato ottantaduenne della cittadina frentana, Filippo Rettino, morto dopo il vano peregrinare in vari ospedali molisani e pugliesi, alla ricerca di cure rianimatorie resesi necessarie a conclusione di un delicato intervento chirurgico effettuato al ‘Vietri’, dove la struttura rianimatoria era presente ma non funzionante, pare, a causa di ritardi e negligenze, ora al vaglio degli inquirenti.
Pietro Eremita