domenica 26 Gennaio 2025
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LE DEFEZIONI NON AFFIEVOLISCONO LO SPIRITO COMBATTIVO DELL’ACEMAP. OPERATORI EDILI PRONTI A STANARE IL COMUNE

TERMOLI. Le figure di operatori che compongono le categorie del comparto edile mostrano sempre più la corda quanto a coraggio e atteggiamenti impavidi.

Dopo aver gridato al lupo al lupo, i quasi duecento iscritti all’Acemap, l’associazione che raccoglie liberi professionisti, tecnici, maestranze, imprenditori e parti sociali, hanno subito il richiamo della foresta, presentandosi nemmeno al 15% delle potenzialità, nonostante l’incontro ospitato dall’auditorium del consorzio industriale Valle del Biferno lunedì sera, fosse stata sollecitata proprio dalla stessa base associativa per animare una viva e vibrata azione di dissenso avverso l’inerzia e la linea Maginot con cui l’amministrazione comunale di centrosinistra sta gestendo l’Urbanistica.

Nonostante le numerose e inspiegabili defezioni, soprattutto considerato il giro di contatti promosso alla vigilia, per chi non ha avuto remore a farsi vedere i due anni di governo della città sono considerati giù un’esperienza sufficiente e, per questo, alla giunta Greco hanno fatto piovere in testa le tegole di una animata sessione di contestazione all’operato del comune. A sette mesi dalla costituzione dell’Acemap, l’associazione locale sorta per tutelare gli interessi dei privati ha riunito i cosiddetti stati generali. 

La scarsa adesione non ha scoraggiato i promotori, con la stessa presidente Maria Grazia D’Adante che ha criticato apertamente coloro che avrebbero dovuto esserci. Sono pronti a tutto gli operatori del comparto edile termolese, dinanzi all’enorme disagio derivante da una situazione divenuta ormai insostenibile: il blocco totale del settore. Tuonando contro l’immobilismo dell’amministrazione comunale, colpevole a loro dire di aver ingessato almeno il 50% dell’economia cittadina e persa ogni speranza di riannodare costruttivamente le fila del dialogo, i privati hanno intenzione di perseguire ogni strada utile che riuscisse a sbrogliare una matassa che al suo interno vede quasi soffocare decine e decine di imprese.

Padri di famiglia che chiedono, solo, si fa per dire, la possibilità di tornare a lavorare con i ritmi con cui negli anni scorso la città ha vissuto una nuova stagione di sviluppo.

emanuelebracone@termolionline.it