TERMOLI. Igiene e prevenzione in genere ma oggi, grazie alla legge nazionale, soprattutto profilassi vaccinale contro il Papilloma Virus.
In questo senso la L.I.L.T. (Lega Italiana alla Lotta contro i Tumori), ha voluto cogliere l’occasione della festa della donna, per dare vita a un pomeriggio di riflessione di studi e prevenzione di questo il nemico invisibile di tante donne e responsabile accertato del ‘tumore della cervice uterina’: ma quali sono oltre alla vaccinazione gli strumenti di prevenzione utilizzabili
“Per il carcinoma della cervice uterina – afferma Guido Grasso, direttore del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università del Molise – è importante la prevenzione mediante i classici sistemi di profilassi; l’uso dei preservativi nei rapporti con partners occasionali o non conosciuti, ma più di tutto l’opportunità di avere rapporti monogamici e qundi ipoteticamente privi di possibilità di esporsi all’agente virale responsabile di questa patologia”.
Il prof. Guido Grasso traccia il profilo epidemiologico
Un’attività costante quella intrapresa dalla Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, oggi focalizzata su questa specifica tematica in vista dell’avvio dela campagna nazionale di vaccinazione.
“E’ una circostanza questa – ha aggiunto il presidente provinciale della Lilt e chirurgo oncologo, Giovanni Fabrizio – dove oltre alle consuete indicazioni che riguardano l’opportunità di non abbandonare mai la consuetudine di sottoporsi al ‘Pap Test’, e quindi la possibilità di poter giungere alla diagnosi precoce del tumore della cervice uterina, abbiamo la straordinaria possibilità di utilizzare la profilassi vaccinale, già dall’età di dodici anni”.
Il pubblico composto da medici ed esperti del settore
La campagna ministeriale di prevenzione allargata a tutti gli assessorati regionali alle Politiche per la Salute, annuncia risultati che in breve potrebbero propiziare la sconfitta definitiva di questa malattia e rappresentare un traguardo di altissimo valore sociale oltre che un sostanziale e sostanzioso abbattimento di costi in Sanità per il mancato insorgere dello stesso male.
“La vaccinazione è sicuramente un investimento per il futuro – ha concluso Fabrizio -. Il nostro compito è quello di fare da megafono per questa opportunità e di fare in modo che intorno ad essa si registri la massima adesione. Una possibilità di debellare questa patologia che il mondo scientifico calcola potrà abbattere quasi da subito di almeno l’ottantacinque per cento, fino alla sua definitiva scomparsa per gli anni a venire”.
Pietro Eremita