PUBBLICO IMPIEGO. All‘assemblea convocata dalla Funzione Pubblica della Cisl è intervenuto il segretario nazionale Nino Di Maio. All’ordine del giorno, il rinnovo del contratto del comparto Ministeri. Ad aprire i lavori è stato il segretario regionale della Fps-Cisl, Nicola Lalli che, per fare un quadro sulla situazione economica del paese, ha preso a riferimento una delle ultime indagini della Banca d’Italia.
Il dato che emerge sugli altri e l’accentuata disparità tra i ricchi e i poveri, mentre un aspetto positivo dell’analisi è la diminuzione del 3% dei giovani che vivono in casa dei genitori, con età compresa tra i 20 e i 30 anni, “questo è un segnale di speranza – ha detto Nicola Lalli – come quello che segnala una inversione di tendenza delle nascite, anche se riguarda solo il nord. Forse perché il sud rimane ancora carente di quei servizi, di quelle sicurezze richieste dai progetti di sviluppo. Le famiglie oggi soffrono – ha concluso Lalli – ma l’antidoto non è la detassazione, occorrono progetti, idee che non devono cadere dall’alto, ma ognuno di noi deve sentirsi protagonista del proprio futuro”.
A parlare delle novità del contratto comparto Ministeri, è stato il segretario nazionale della Funzione Pubblica Cisl, Nino Di Maio, “il contratto è uno strumento di riforma – ha esordito Di Maio – con il rinnovo siamo andati a metter mano al sistema di classificazione del personale, attraverso la valorizzazione professionale ed economica, poi l’altra grande novità è l’essere entrati dentro la costruzione dei modelli organizzativi e produttivi. Così facendo potremmo dire la nostra sugli obiettivi da raggiungere nell’ambito dell’amministrazione, ad esempio”.
Al termine del suo intervento il segretario nazionale Nino Di Maio ha evidenziato il fallimento delle politiche di privatizzazione, nate per garantire maggiore efficienza ed efficacia dei servizi, sostituendosi al Pubblico, e che invece oggi hanno generato solo disservizi e non economia. Una privatizzazione o esternalizzazione dei servizi che manifesta- secondo Di Maio – quanto siano diventate ingombranti l’imprenditoria e le corporazioni nella politica del paese.