SAN GIULIANO di PUGLIA. E’ scattata una nuova fase nel paese simbolo del terremoto del 31 ottobre 2002 e in tutta l’area del cratere sismico. Oggi la prima prova tangibile dello sforzo corale che Istituzioni: Regione, Comuni, Università e popolazione stanno mettendo a frutto per risalire la china dello sviluppo e della ricostruzione morale ed economica.
L’occasione è venuta dalla verifica del progetto di promosso dal Parco Scientifico e Tecnologico dell’Università del Molise che in accordo con i Comuni di San Giuiano di Puglia e Colletorto, hanno avviato un progetto riguardante l’istituzione di un Centro di Ricerca Applicata nel settore agro-industriale.
Il contesto che ha visto una vasta partecipazione popolare a riprova delle aspettative nutrite per questa seconda fase del post sisma che il presidente della Regione Molise, Michele Iorio, ha definito ‘seconda risposta’.
Il presidente della Regione mentre parla del rilancio
In sostanza la sintesi trattata nel corso dell’incontro ha tratto le somme dai risutati scaturiti dalla fase conoscitiva del progetto, mediante la realizzazione da parte degli delle guide e degli esperti del Parco Tecnologico, di ben 170 interviste e la raccolta do atrettanti campioni delle produzioni olivicole dell’area. Un’area fortemente predisposta e vocata a questo tipo di colture.
Nel contempo l’esperienza varata dall’Unniversità del Molise rappresenta uno degli esiti relativi agli investimenti che a Regione ha fatto ricorrendo alle provvidenze relative all’Articolo 15 del decreto emanato nel 2003 dall’allora presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi.
“Dobbiamo uscire gradualmente dalla fase della ricostruzione edilizia e materiale – ha detto il governatore Iorio e commissario delegato alla ricostruzione post sisma – per individuare le strategie migliori volte alla valorizzazione di questo territorio, in ragione delle sue peculiarità; ma anche evitando di inseguire inutili chimere. Noi immaginiamo un futuro – ha proseguito – che sia capace di trarre spunto dalle tipicità di queste aree; da ciò che la natura gli ha consegnato e da quelle piccole ma importanti esperienze che possano rafforzare il settore dell’agroidustria e dei prodotti tipici”.
Il folto pubblico segue gli interventi dei relatori
Di ciò si è detto molto convinto anche l’assessore regionale alla Programmazione, Gianfranco Vitagliano, che parimenti ha detto di voler individuare un piano di rilancio e sviluppo fortemente improntato alle caratteristiche e alle specificità del territorio.
Ma fondamentale in questa giornata di verifica è stata anche la logica esplicitata dal rettore dell’Ateneo molisano, Giovanni Cannata. Una logita tutta improntata alla sinergia operativa che può e deve insorgere allo scopo di fortificare progetti e iniziative ad essi collegate.
“In tante occasini ho dichiarato che una delle mie prerogative più avvertite – ha affermato il rettore Cannata – è quella di stabilire collegamenti forti tra l’Università e il territorio. Le Scienze e le Lettere a Isernia; la Medicina, le Scienze Agrarie e la Formazione Primaria a Campobasso e, da ultimo, l’Ingegneria e le Scienze Economiche e Turistiche a Termoli. L’avvio di questo progetto del Parco Tecnologico vuole rappresentare un ulteriore passaggio specialistico a vantaggio di un territorio con spiccatissime peculiarità orografiche che nei secoi gli hanno consentito di affinare una coltura dalla quale traggono origine prodotti dell’agroalimentare tra i più pregiati e appetibili dell’intera nazione. Dove, se non a San Giuliano, Colletorto, Larino, Rotello e via dicendo avremmo dovuto untare la nostra attenzione?”.
Premiate numerose aziende che hanno dato vita al progetto
Intanto, tra i denti, sia il presidente della Regione Molise, Iorio, sia il rettore dell’Ateneo Molisano, Cannata, hanno aperto una sorta momento di riflessione circa le sorti dell’attuae ‘Villaggio temporaneo’ della Protezione Civile. Quello, per internderci, che secondo le previsioni potrebbe essere liberato dai suoi abitanti entrola fine dell’anno in corso.
“Stiamo pensando – ha concluso il presidente Iorio – di valorizzarlo e renderlo fruibile per un’iniziativa di larghissimo respiro culturale e di ricerca scientifica; o ancor meglio nel contesto di un laboratorio pilota dove possano essere studiate e attualizzate le attività di Protezione Civile”.
“Io non ho l’abitudine di dichiarare senza avere nelle mani certezze in senso economico e a fronte di una precisa pianificazione operativa – ha detto il rettore Cannata –. Una cosa però posso dirla con certezza: stiamo pensando a qualcosa”.
Al termne dell’incontro di studi, la consegna degli attestati di partecipazione al progetto resa ai titolari delle aziende che hanno dato la loro adesione alla sperimentazione.
Pietro Eremita
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