SAN GIULIANO di PUGLIA. Maggiore elasticità alle fondamenta; minore dinamica di risposta sule strutture murarie in caso di scosse telluriche.
Utilizzando espressioni di minore rigore scientifico è, in buona sostanza, il principio elementare sul quale si fonda la tecnica degli ‘isolatori sismici’ adottati per la realizzazione di una palazzina a tre piani e sei alloggi, in un sito ubicato a pochissimi metri di distanza dal luogo dove si era sbriciolata la Scuola Elementare ‘Francesco Jovine’ del paese simbolo del terremoto.
Ma qual è il semplice quanto provvidenziale funzionamento di questi ‘ammortizzatori di base?
Particolare ravvicinato di un ‘isolatore sismico’
“E’ un requisito di estrema essenzialità – spiega l’ingegnere progettista dell’Enea, Paolo Clemente – un cilindro contenente materiale plastico e dischi in acciaio, capaci di assorbire e demoltiplicare le onde sismiche che scuotano gli edifici alle loro fondamento. Una caratteristica che, oltre a ritardare e abbassare l’intensità, in particolare, dei moti ondulatori; contribuiscono a ridurre in maniera molto efficace e determinante l’effetto panico che caratterizza eventi di tal genere”.
Una scelta parecchio importante ed eventualmente decisiva in termini di sicurezza e resistenza degli edifici, per quanti la adottano proprio come questo sodalizio di sei cittadini che, a fronte di un maggior costo iniziale, consente non indifferenti risparmi nelle fasi successive nella realizzazione degli edifici.
L’ing. Clemente con Barbieri spiega la metodica ai giornalisti
“Certo – prosegue il capo progetto dell’Enea, Paolo Clemente – strutturare e predisporre questo reticolo di isolatori sismici, anche in virtù dei materiali speciali in uso, può risultare leggermente più costoso rispetto alle metodiche di fondazione tradizionali. Tuttavia il grado di sicurezza preventiva di cui sono capaci, consentono un notevole risparmio della prosecuzione dei lavori che potranno essere portato avanti senza gli abituali sovraccarichi di materiale o di pesantezza delle strutture portanti e para portanti”.
Secondo quanto riferito dall’ingegnere dell’Enea, la tecnica degli ammortizzatori meccanici di base era già stata utilizzata molti anni addietro, in tempi di guerra, a protezione delle strutture di importanza logistica, quali caserme o luoghi di raccolta e di rifugio dai bombardamenti.
La nuova Scuola Jovine in via di ultimazione
La stessa tecnica oggi utilizzata per la costruzione dei sei alloggi, era stata adottata in precedenza anche per un ‘Comparto’ comunale, oltre che per la realizzazione della nuova Scuola Elementare ‘Francesco Jovine’ e del contiguo presidio voluto dall’Università del Molise.
“Questo tipo di modalità edificatoria – ha aggiunto il sindaco di San Giuliano di Puglia – oltre a garantire massima sicurezza a chi abita le case così realizzate e alle stesse costruzioni, consente una maggiorazione del contributo municipale per la ‘ricostruzione pesante’.
Pietro Eremita