TERMOLI. I partiti, la politica, le claque elettorali non esistono più. Un lunedì mattina di ordinaria amministrazione ha caratterizzato la vita cittadina termolese.
Attivisti, militanti, dirigenti, amministratori e appassionati, che fine ha fatto quel popolo fluente che ad ogni consultazione si sbracciava sino all’ultimo istante per cercare di convincere l’indeciso di turno.
Quei presidi quasi militareschi che le liste disponevano all’interno delle sezioni sono scomparsi.
Riuscire ad appoggiarsi a chi più dovrebbe essere interessato per conoscere dati tendenziali innocui e semplice da raccogliere come l’affluenza alle urne è divenuto quasi impossibile.
Maggiorenti dei partiti più importanti per nulla pervasi dall’interesse di seguire dal vivo le ultime ore di competizione e tranquillamente a casa all’ora di pranzo a soddisfare appetiti meno civici come rimpinzarsi lo stomaco.
La stessa sala consiliare, solitamente ricettacolo di curiosi e agora dell’intero spoglio pare abbia abdicato alla comunicazione via web.
Manca un’ora alla chiusura dei seggi e, salvo clamorosi colpi di coda, in città il numero dei votanti potrebbe oscillare in negativo tra il 10 e il 12%.
Chi tremerà di più dinanzi a un arretramento così vistoso della partecipazione popolare, quali coalizioni e partiti, invece, avranno mantenuto lo zoccolo duro dei propri aficionados?
Chi risulterà essere l’outsider della tornata parlamentare?
In mattinata circolavano sondaggi piuttosto sorprendenti, tuttavia, come è già accaduto nel 2006, gli exit poll si rivelarono quanto più fallaci possibili.
Cosa accadrà……lo scopriremo solo cliccando, Termoli On Line, of course.