TERMOLI. Una nuova tecnica operatoria per la malattia di Dupuytren è stata sperimentata con successo dal dottor Luigi Lattanzi direttore dell’U.O.C. di Neurochirurgia dell’ospedale San Timoteo di Termoli.
La malattia di Dupuytren detta anche mano d’artiglio è piuttosto diffusa ed è dovuta all’ispessimento e alla retrazione della fascia fibrosa che si trova subito al di sotto della pelle del palmo della mano, che viene detta aponeurosi palmare.
L’ispessimento e la retrazione della fascia possono provocare il progressivo piegarsi delle dita nel palmo e per il paziente diventa impossibile raddrizzare le dita interessate. Inizialmente la patologia veniva curata attraverso un intervento di chirurgia plastica che comunque lasciava delle cicatrici. Successivamente alcuni medici chirurghi dell’ospedale Lariboisière di Parigi adottarono una tecnica alternativa con gli aghi usando la radiofrequenza.
Tale tecnica, però, nel 50% dei casi non esclude una recidiva a 5 anni. Adesso il dlottor Luigi Lattanzi, primo in Italia ma non si hanno casistiche in Europa, ha sperimentato una variante di tale tecnica che consiste nell’effettuare delle piccole incisioni millimetriche con il controllo del microscopio operatorio determinando un allontanamento tra i capi a monte e a valle dell’incisione ed evitando il riformarsi della fibrosi.
L’intervento dura una decina di minuti e viene effettuato in day surgery. Il paziente recupera immediatamente la funzionalità dell’arto e dopo qualche ora può lasciare l’ospedale. Il dottor Lattanzi ha già eseguito con successo, al San Timoteo, una ventina di interventi su pazienti afflitti dalla patologia di Dupuytren.