martedì 14 Gennaio 2025
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TERMOLI. Il teatro sperimentale coinvolge intere generazioni al Liceo Artistico ‘Benito Jacovitti’

TERMOLI. Il teatro sperimentale trionfa al liceo artistico Jacovitti.

Si è chiuso con successo pieno il tentativo portato avanti dal duo Nicola Macolino e Azzurra De Gregorio di rappresentare su scene mobili, quasi itineranti, il “Marat-Sade”, copione che vede la persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat, trasposizione attualizzata del celebre libretto di Peter Weiss.

Sei mesi di incessante lavoro di preparazione fuori dagli orari scolastici, intrisi di entusiasmo e voglia di scoprire mondi interpretativi nuovi, culminati con il ciclo di eventi che, da sabato scorso, ha proposto diverse e tutte apprezzate repliche. Un azzardo riuscito in piena regola, sia grazie alla disponibilità complessiva dell’istituto, sia grazie all’abnegazione dei giovani attori, alcuni dei quali davvero sorprese graditissime e, infine, per la capacità di coinvolgimento dimostrata dai due ideatori del progetto teatrale d’avanguardia. Uno sforzo notevole, anche dal punto di vista scenografico, che ha reso evidente come la passione coniugata alla concretezza riesce a produrre autentici miracoli. 

“In questa rielaborazione dell’opera di Weiss – ha spiegato Macolini – la storia sembra rimanere tra le righe, asciugata da tutti quegli orpelli e simbolismi che richiamano un determinato periodo storico e particolari ambientazioni, per consegnarla a una sorta di anonimato e neutralità”. Il progetto – come viene anche impresso sulla brochure che ne traccia la trama – risponde a una concezione di sperimentazione teatrale. Un modo nuovo di concepirlo, in cui le più svariate arti, dal cinema alla pittura, dalla musica alla danza, dalla poesia all’uso dell’immagine, si ritrovano in un unico crogiolo, dando vita a una rappresentazione multimediale, che crea nello stesso tempo un senso di smarrimento, senza tuttavia non riuscire ad affascinarlo o a catturarlo. “Siamo partiti da un’analisi del testo, da una fase iniziale di progettazione per poi produrne la messa in scena.

Coinvolgendo direttamente i ragazzi in un progetto integrale, con tutte le sfumature: dall’idea ai bozzetti, alle scene, ai costumi, alle musiche, alla regia, fino al prodotto finito, pronto per entrare in relazione col pubblico. Per questo riteniamo sia fondamentale adottare una metodologia innovativa con gli studenti, per avvicinarli direttamente e in progressione al teatro, evitando di proporlo come un prodotto culturale già confezionato, pronto all’uso, ma una proposta artistica da elaborare e condividere”. Cultura e arte scenica partecipate, potremmo dire, parafrasando un lemme di provenienza politica, humus che vive soprattutto nell’intera sezione di progettazione e di realizzazione dei processi che portano al compimento di un lavoro teatrale che si rivelano essere momenti di vera crescita, personale, sociale e culturale.
Bene, bravi, bis.

emanuelebracone@termolionline.it