LARINO . Lo hanno incastrato le telecamere a circuito chiuso e le impronte lasciate dovunque all’interno dei centri commerciali che svaligiava con assiduità. Si tratta di un rumeno di ventuno anni, Julian Sorin Baltei, pluripregiudicato e residente a San Cesareo (Rm), (nella foto in homepage intento a disattivare un sistema d’allarme), sulle tracce del quale si erano messi i Carabinieri di mezza Italia.
Questa mattina, dopo il vaglio di numerose prove, tra cui quelle filmate dalle telecamere a circuito chiuso, oltre che numerosi altri particolari forniti dalla Compagnie dell’Arma di stanza a Benevento, Pomezia. Foggia e Cittaducale, è stato possibile individuare e dare un volto ala ‘bandito acrobata’ che, nell’arco di pochi mesi, era riuscito a mettere insieme refurtiva per circa 200.000 euro.
Il giovane rumeno arrestato dai Carabinieri
Il rumeno, peraltro sospettato di essere a capo di un’organizzazione ben più ampia e organizzata, faceva le sue ricognizioni nei centri commerciali presi di mira e, abitualmente si nascondeva dietro frigoriferi e lavatrici, in attesa della chiusura. Successivamente, dopo aver isolato i sistemi di allarme, faceva man bassa di telefonini, computer portatili e altri apparecchi elettronici molto costosi, guadagnando l’aperto e dileguandosi successivamente. Una volta, addirittura, si è calato con una fune su piano terra, dopo aver infranto alcune intercapedini in plexiglass.
Il quadrilatero geografico entro il quale agiva il rumeno
I Carabinieri di Larino, su ordine di cattura emesso dal procuratore capo presso il Tribunale di Campobasso, Mario Mercone, lo hanno individuato e tratto in arresto in una strada di Larino.
Gli inquirenti hanno potuto appurare anche i meccanismi di smercio della refurtiva, in parte piazzata in Italia, in una misura maggiormente rilevante in Romania.
La conferenza stampa presso il Comando Carabinieri
Al momento dell’arresto il ventunenne i cui furti si sarebbero registrati, dall’ottobre 2007 al gennaio 2008, oltre che a Termoli e Campobasso, anche in varie altre regioni d’Italia non aveva che pochissimi soldi addosso, né refurtiva di alcune genere.
Dopo le formalità di rito è stato condotto nel carcere dio contrada ‘Monte Arcano’ della cittadina frentana, a disposizione della magistratura inquirente.
dir