PETACCIATO. Dai nostri ricordi, i tre anni e mezzo della durata della guerra bosniaca, sembrano essere passati senza lasciare tracce. Massacri di massa e deportazioni che hanno tenuto banco, per la durata del conflitto, dibattiti e stampa nazionale e internazionale, da molti, addirittura, sono stati rimossi.
Il conflitto non ha lascito che macerie ma, la Bosnia, è ben altro. E’ il verde delle sue colline, l’importanza delle sue tradizioni e della sua storia, la speranza e la voglia di andare avanti dei suoi abitanti. Però, a distanza di anni, è ancora paura, rabbia per i torti subiti, divisioni etniche non superate.
Le condizioni di vita restano difficili e a farne le spese sono i bambini che pagano le conseguenze di una guerra che si è basata sulla logica delle differenze etniche e religiose, accolta anche dal mondo cattolico e mussulmano, creata ad arte dai dirigenti serbo- bosniaci per giustificare ed affrontare l’aggressione contro la Bosnia Herzegovina .
E’ stata la menzogna che in Bosnia non si poteva più vivere insieme, a causa delle differenze nazionali, culturali e religiose, a rubare l’infanzia a dei bambini che, tutt’oggi, si trovano a vivere in un’intolleranza che si è insidiata su tutti i campi sociali.
E’ partendo da questa constatazione dei fatti che nasce il progetto ‘Prima giornata della solidarietà. Petacciato 2008’, nato dall’incontro di due associazioni che lavorano con l’obiettivo di creare aggregazione per una crescita culturale.
Domenico Esposito, socio fondatore dell’associazione petacciatese ‘Gocce di Speranza’ e Matteo Tagliaferri responsabile del comitato molisano Luciano Lama hanno unito i loro ideali e le loro speranze per una mission di ‘Solidarietà allo stato puro’.
Una cinquantina di bambini bosniaci, tra i 6 e i 14 anni, verranno catapultati in una giornata di divertimento e spensieratezza, presso la spiaggia del paese, così da ricordar loro, o insegnare, il bello dello stare insieme, a prescindere dalle differenze etnico-religiose.
La gran festa, per l’occasione, si è dotata, grazie all’inventiva di Annalisa Principi, di un logo che rappresenta il Molise, colorato coi colori della bandiera bosniaca , con le braccia aperte, a sottolineare il ben venuto dei piccoli ospiti, e due piedini che simboleggiano il muoversi della solidarietà. Esposito e Tagliaferri, hanno grandi ambizioni e spiegano che l’appuntamento, che quest’anno verrà inaugurato a Petacciato, deve girare l’intero Molise. “L’anno prossimo – sottolinea Esposito – la giornata della solidarietà verrà messa a bando e tutti i lidi della costa potranno contendersi il grande evento. L’idea della solidarietà che si muove permetterà al bambino di conoscere non solo una famiglia che lo ospiterà ma anche l’intera regione con i suoi usi e costumi. Infatti, a fine giornata, ogni piccolo partecipante riceverà una bottiglia con dentro una pergamena che spiega il perché di questa iniziativa e un po’ della sabbia della spiaggia di Petacciato. Chissà, il prossimo anno potrebbe esserci la neve di Campitello che, naturalmente, diventerà acqua e così via, camminando per tutto il Molise”.
L’invito alla manifestazione, aperto a tutti i bambini appunto per permettere un’integrazione completa,ha l’intendo di fornire ai piccoli ospiti un’occasione per abbandonare la claustofobica sensazione di essere sotto tiro. La Bosnia è stata forse l’unica vera realtà multiculturale europea, nata dall’incontro e scontro di culture diverse ma che, nel corso dei secoli, aveva dato vita ad una preziosa osmosi oltre che ad una lingua, una cultura e una cucina dalle tante sfumature. Oggi, l’unico record che le è rimasto è quello dell’assedio più lungo della storia bellica europea alla città di Sarajevo.
Partecipare alla prima giornata della solidarietà, il prossimo 29 giungo, sarà un modo per ‘aiutare’ i bambini vittime di traumi ad esprimersi senza aver paura e a comprendere che, la convivenza è una ricchezza e non un pericolo.