sabato 25 Gennaio 2025
Cerca

TERMOLI. Da scala dell’orrore a letamaio cittadino. Il degrado avanza alle pendici del Borgo antico

TERMOLI. E’ da sempre una delle immagini più denigrate e discusse di tutta la città. La famigerata ‘scala a chiocciola’ che pone in contiguità il Borgo Vecchio di Termoli con l’area portuale.

Un opera in robusto cemento armato e calcestruzzo le cui volute, nel tempo hanno suscitato critiche da ogni parte, ivi compresa quella del critico d’arte, Vittorio Sgarbi, che una decina di anni addietro ne fece oggetto di forte reprimenda all’interno dell’allora programma di Mediaset ‘Sgarbi Quotidiani’.

Ma non sarebbe nemmeno questo il punto nodale di questo intervento. Balza anche agli occhi di un non vedente la precaria adattabilità dell’opera in questione nel contesto architettonico in cui è posta. Men che meno il destinatario dello scritto stesso vuole essere il nostro amico che la progettò alcuni lustri addietro.

L’oggettiva disomogeneità dell’opera rispetto al contesto

Il problema della ‘scala a chiocciola’, al di là del suo reale o mancato pregio estetico, al cospetto di una nuova stagione turistica alle porte è e rimane uno solo: la sua scarsa manutenzione e la sua ancor più sporadica pulizia.
Non osiamo immaginare cosa pensino e cosa abbiano pensato le migliaia di persone che nel periodo di maggiore frequentazione della città hanno avuto la malcapitata opportunità di passarci, di salire e scendere dalla scalinata, senza provare un minimo (me lo si passi) di schifo o di voltastomaco. Né osiamo immaginare i commenti e le critiche rivolte alle amministrazioni cittadine che, di volta in volta, sui sono susseguite al governo della città.

Liquami ed escrementi in bella mostra lungo la scala

Anche oggi, e le immagini scattate in mattinata lo mostrano chiaramente, la ‘famigerata scala’ offriva uno spettacolo davvero poco edificante: sporcizia; deiezioni di vario tipo; gomme da masticare attaccate al pavimento nel numero di centinaia; qualche vetro rotto, in una sorta di bazar dell’inciviltà e dell’incuria che penalizza sempre più l’immagine di una città, che da sempre sostiene di poter fondare il suo futuro, le sue fortune sul Turismo o su una sana e dignitosa accoglienza.

Lo spettacolo non è migliore nella parte a monte della scala

L’osservazione odierna (la situazione incontrata oggi non era delle peggiori mai viste), si è dovuta estendere per forza di cose anche all’area circostante la scalinata. A quello storico muraglione posto al di sotto del Borgo Vecchio, le cui sterpaglie ormai soffocano anche le piante di capperi e trattengono immondizie di tutti i tipi e perfino ombrelli e buste di plastica, chissà quando, scaraventati lì dal vento.
Un colpo d’occhio ancora una volta desolante, se si pensa all’importanza e al pregio del luogo. Uno scenario di abbandono che obiettivamente questa città, chiunque ne siano o ne siano stati gli amministratori, non può davvero più permettersi.

I cassonetti e l’immondizia che fanno da cornice alla scala

Come ieri ripetiamo che l’appalto del Comune con la ‘Teramo Ambiente’ per la cura e la manutenzione dell’igiene e dell’arredo urbano è troppo ‘fresco’. Ma, come ieri, insistiamo sulla necessità di gerarchizzare con meticolosità interventi di vera e propria bonifica che non possono più essere rinviati o procrastinati nel tempo.

La ‘scala a chiocciola’del Porto non può più attendere. Qualcuno si decida a prevedere un intervento straordinario di ripulitura radicale; di sterilizzazione altrettanto accorta e perché no, di ritinteggiatura, perché, anche in questo senso, a nostro giudizio lo necessita.

Nexsus