TERMOLI. Rosaria Russo, bellissima attrice termolese, e il regista Giulio Manfredonia, nipote di Luigi Comencini, trascorreranno a Termoli alcuni giorni di vacanza.
Hanno da poco terminato il loro ultimo film per il cinema ‘Si può fare’, che uscirà nelle sale a fine anno. La storia si inspira ad una vicenda realmente accaduta. Nello, sindacalista milanese della prima metà degli anni Ottanta (interpretato da Claudio Bisio), allontanato dal sindacato per le sue idee troppo liberiste, viene inviato in una cooperativa di ex malati mentali, appena dimessi dai manicomi, per effetto della legge Basaglia. Il suo intuito e la sua forza di volontà gli permetteranno di trasformare quelle che erano le incapacità dei suoi soci in ‘capacità diverse’.
Rosaria Russo interpreta il ruolo di Caterina, giovane e bella ragazza alto borghese di 26 anni. Di lei si innamorerà Gigio, uno dei malati mentali della cooperativa che lavora in casa della ragazza. Il desiderio di normalità di questo ragazzo fragile ed idealista si schianterà con le paure di un mondo che non sa superare i propri limiti, che non accetta di scoprire che il confine tra normalità e follia è troppo sottile.
Rosaria ha anche girato nei mesi scorsi altri due film: ‘Le ali’ e ‘Hopital’.
‘Le ali’ è un film per la Rai che andrà in onda in autunno. Firmato dal regista Andrea Porporati (Il dolce e l’amaro), narra la storia di un paracadutista paralizzato durante la guerra in Iraq. Rosaria interpreta il ruolo di una paracadutista che lo aiuterà a superare la propria tragedia.
‘Hopital’ è una serie televisiva che andrà in onda in autunno su Canale 5. La nostra conterranea, protagonista della prima e dell’ultima puntata, interpreta il ruolo della fidanzata di Giorgio Pasotti, medico principale del cast. La regia è stata firmata da Alessandro Piva, noto per il film cult ‘La Capagira’.
Rosaria e Giulio, da poco sposi, non hanno intenzione di fermarsi. Dopo il lancio del film ‘Si può fare’, sono in cantiere nuovi e importanti progetti in cui speriamo possano coinvolgere la nostra regione, troppo spesso abbandonata dalle sue personalità geniali.