mercoledì 22 Gennaio 2025
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LUNGOMARE NORD. Un lampo isolato solo per il Ferragosto e niente più

TERMOLI. Sembra incredibile, eppure il lungomare Cristoforo Colombo è più frequentato nei mesi invernali che durante la stagione estiva. Un fenomeno che osservato attentamente sembra non aver eguali in nessun altro centro rivierasco o di villeggiatura al mondo.

Dovunque, durante l’estate, i lungomare rappresentano il luogo più naturale e congeniale per trascorrere le notti; rinfrescare la testa dopo una giornata di sole cocente; vivere le tipiche iniziative degli stabilimenti balneari; cenare; darsi a balli rilassanti propiziati da un giusto intrattenimento musicale: visitare e fare acquisti nei mercatini e sulle bancarelle; portare i propri figli sulle giostrine o svagarsi nei Luna Park: insomma vivere l’estate come si fa da tutte le parti.

A Termoli tutto ciò non esiste. L’estate trascorre grigia, incolore e senza un sussulto; senza un’aspettativa che possa far dire ai turisti e ai visitatori (sempre in minor numero) :”Tornerò in questa località di villeggiatura perché sono stato bene; mi sono rilassato e divertito come speravo”.

Eppure il lungomare della città adriatica, certo non ampissimo, potrebbe recitare un ruolo fondamentale, sia in termini di intrattenimento, sia in termini di delocalizzazione delle iniziative messe in cantiere dall’amministrazione civica in occasione della stagione estiva, evitando di conferirgli attrattività solo per la notte di ferragosto, o in qualche sporadica altra occasione.


Negli anni ’70, quando il turismo a Termoli era meno ‘scientifico’, non c’era un solo stabilimento balneare privo di musica dal vivo o di intrattenimento. La gente tornava sui lidi e li frequentava anche nelle ore notturne, a divertirsi e a socializzare con cose semplici: anche solo un juke-box che suonava senza sosta i due, tre successi di quelle estati indimenticabili.

Ultimamente: il deserto! Non una sola persona; non un solo lido aperto; non un’iniziativa dell’amministrazione che punti realmente a valorizzare uno tra gli scorci storici e paesaggistici più belli, incredibili e caratteristici al mondo.
Ma ci rendiamo conto di quanto sia bella Termoli vista di notte dal lungomare Cristoforo Colombo? L’abbandono e la catalessi in cui è tenuto il litorale nord è uno schiaffo, un’offesa a questo dono che la natura e gli uomini di un lontanissimo passato hanno fatto alla città.

Abbiamo sollecitato più volte amministratori e associazioni di categoria a puntare con più decisione sul lungomare per svilupparvi manifestazioni, mercatini, eventi culturali, intrattenimento. Ci è stato risposto che: “… a Termoli non c’è più l’abitudine di andare al mare di sera o di notte: non ci va nessuno e le manifestazioni falliscono miseramente”.
Può darsi, ma non sembra sufficiente come motivazione per rinunciare: per non riprovarci. Le buone, come le cattive abitudini, si contraggono un po’ alla volta.

Perché non portare sul lungomare, ad esempio, il ‘Festival Adriatico delle Musiche’, piuttosto che rinchiuderlo tra le mura del Borgo Vecchio, che ha già una sua intensa e spesso dannosa frequentazione durante i mesi estivi?
Perché non portarci i mercatini le bancarelle e i Luna Park che, al contrario, stazionano (con clientela zero), in piazza Giovanni Paolo II?

Ma lo immaginiamo un lungomare, attrezzato, illuminato, frequentato, pulsante, palpitante, elettrizzante: capace di far vivere estati memorabili a chi viene in città? E invece: niente e nessuno che si sogni di fare, come hanno fatto a Vasto ad esempio, tanto per restare vicini, o in ogni altra località balneare dell’Adriatico, del Tirreno e dell’intero globo terraqueo.

Qualcuno negli anni ha deciso che Termoli dovesse morire di noia e di sonno, ipotizzando e mettendo in atto un modello di sviluppo per una città a famiglie ‘monoreddito’, quindi con esigenze limitate; denari contati e tanto cemento, per accogliere il naturale flusso immigratorio scatenato dal miraggio frustrante e infetto dell’industria. Bene ha fatto il primo cittadino a limitare i tempi e gli orari delle emissioni sonore: così tutti potranno dormire e continuare a farlo ancora meglio: anzi a volontà.  

Durante l’intero anno, nei simposi, nei convegni tematici, negli assessorati degli Enti: tutti si riempiono la bocca della parola Turismo, alla ricerca delle ‘nicchie’, delle ‘tipicità’ delle ‘tracciabilità’, dimenticando che il turismo, soprattutto quello balneare, lo fa la gente con le proprie aspettative; con i propri desideri palesi o nascosti; con la voglia di quelle diversità scanzonate che sono proprie dell’estate e delle ferie.

La scelta del dormitorio, ora come ora, era davvero l’unica da fare: putroppo nel segno di una continuità tanto aborrita.

Nexus