mercoledì 15 Gennaio 2025
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SICUREZZA. Ancora inascoltati gli appelli dei cittadini sul viadotto del parco

TERMOLI. Segnalazioni; reportage fotografici; appelli alle autorità preposte: non sono serviti a nulla. Il ponte che da via Corsica (ex Europa 2), da sud, introduce al quartiere di Rio Vivo e all’area portuale della città adriatica, non è stato ancora sistemato e messo in sicurezza nella sua parte danneggiata da alcuni sinistri della strada.

Torniamo sull’argomento e sulla sollecitazione a chi dovrebbe averne cura, al solo scopo di evitare che qualche scanzonato o goliardico atteggiamento da parte di giovani o adolescenti possa trasformarsi improvvisamente in tragedia.
Per chi scrive è un itinerario quotidiano e in qualche misura obbligato, visti i tragitti necessari per andare da un luogo di lavoro a un altro.

La struttura con le balaustre danneggiate da tempo

Nell’ultimo mese, non di rado, abbiamo visto sporgersi e ciondolarsi pericolosamente e con quel tantino di altrettanto pericolosa temerarietà, numerosi giovani diretti a piedi sull’arenile di Rio Vivo, che quasi si sfidavano a chi potesse risultare il più ardito (diremmo il più ‘pirla’), come a voler dimostrare chissà che cosa, a sé stessi o a chi passava.

I due punti appaiati in cui le balaustre di protezione sono state abbattute, poi malamente sistemate, rappresentano un fattore di rischio, volontario o involontario, per l’incolumità dei cittadini. Non riteniamo che mettere mano con decisione possa costare cifre capaci di dissestare le casse comunali; men che meno, che possa rendersi necessario un ‘concorso di idee’ per risolvere il problema.

Siamo alle soglie del periodo più ‘caldo’, nel senso delle presenze che potranno auspicabilmente e gradualmente crescere in ogni angolo della città e, sulla scorta di questa evenienza, riteniamo di dover insistere ancora sul fatto, così come è stato per il problema della nettezza urbana e del decoro cittadino.

La parte di raccordo che immette nell’area di Rio Vivo-Porto

Ma la questione delle transenne da rimettere a posto in quell’area non è isolata. Anche per quanto riguarda il ponte sovrastante la struttura a ‘ferro di cavallo’ o ‘a tarallo’ (come fu definita dagli ambientalisti all’epoca della sua realizzazione), le cose non vanno meglio.
Sono e seguitano a essere, infatti, numerosissimi i pedoni che ci segnalano sistematiche cadute al suolo di inerti, calcinacci e spesso interi blocchi di calcestruzzo che, solo per puro miracolo, non finiscono sulle loro teste, anche qui con grave rischio per l’incolumità.

Due operazioni che, riteniamo, non debbano presupporre particolari fatti burocratici o amministrativi. Crediamo, basti che l’assessore competente comunichi l’esigenza e la necessità, qui ancora rappresentata, agli addetti e ai preposti a tale servizio, per trovarne soluzione più che immediata.

Il viadotto della Statale dal quale piovono blocchi e detriti

Non vorremmo trovarci ancora ad attendere tre settimane o più, per registrare la convocazione di una conferenza stampa, nel corso della quale saranno dati tutti i chiarimenti del caso. Risolvere i problemi, soprattutto quelli che riguardano la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, è solo un fatto di ‘concludenza’, proprio per non correre il rischio di sentirsi apostrofare, più che come ‘incapaci’: come ‘inconcludenti’.

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