TERMOLI. Librarsi nell’aria sbattendo aritmicamente e aerobicamente le ali svolazzando sulla costa molisana. Un gabbiano che penetra nell’orizzonte improvvisamente perde la sua magica armonia danzante e piomba, inerme, vicino ad alcuni bagnanti, a pochi passi dal mare.
Sarebbe questo l’incipit perfetto per il racconto di umana (e volatile) solidarietà che l’amico Antonio Fortunato ha voluto donarci in ricordo del bel gesto compiuto tra domenica pomeriggio e questa mattina.
“Un tonfo sordo di corpo inerme che cade in acqua scuote il bagno di sole di due signore, Rosanna e Costantina. È naturale volgere lo sguardo verso l’acqua per capire cosa possa essere stato. Un gabbiano reale annaspa in difficoltà. Lo raggiungono e riescono a prenderlo con attenzione. Rinunciano ai lettini per formare un recinto di fortuna e collocarlo al riparo all’ombra. Lo rifocillano e ne controllano lo stato: non è in grado di volare, forse una zampa rotta. Allertano il corpo forestale dello stato e viene consegnato all’agente Antonio Mentana della stazione di Petacciato.
Accadeva ieri nel primo pomeriggio di questo assolato inizio Luglio.
Stamattina, sveglio di buon’ora, il pensiero cercava il gabbiano ferito.
Senza esitare mi dirigo verso Casacalenda, scelgo la vecchia statale 87.
La percorro a passeggio per fondermi nelle sinuose onde di questo dolce Molise , tra il giallo dei girasoli e del grano appena mietuto, il verde delle rade e antiche querce e l’argento degli ulivi scintillanti per la carezza del benigno vento; si percepisce amore, qui.
Alla stazione del Corpo Forestale Dello Stato di Casacalenda mi accoglie una gentile signorina, l’agente Valentina Scippa. Il gabbiano ferito è stato portato qui dall’agente Antonio Di Credico della stazione di Petacciato. È stato consegnato questa mattina al centro LIPU.
Alla LIPU, la Responsabile Angela Damiano, con vera cortesia, mi informa sullo stato di salute del gabbiano reale ma non mi è permesso vederlo.
Le porgo la mia macchina fotografica pregandola di fare una foto al gabbiano. Ha le ali argentee e decidiamo di battezzarlo Silver.
Silver ha il piumaggio offeso nelle timoniere e remiganti, impossibile il volo, e probabilmente una zampa lussata o rotta; dopo la radiografia di controllo potremo decidere se curarlo qui o inviarlo al centro di riabilitazione di Roma. Certamente si è scontrato con una di quelle scatolette metalliche che solcano il cielo di Termoli.
Altri gabbiani sono ricoverati nella voliera del centro LIPU di Casacalenda, Angela mi informa che sono pervenuti qui avvelenati. Se ne stanno prendendo cura, sono quasi pronti a riprendere il volo.
Saluto Angela con l’impegno di seguire il futuro di Silver.
A lei e agli agenti del Corpo Forestale dello Stato buon lavoro e grazie.
Ritorno verso Termoli con un interrogativo: fino a quando il miele del Molise continuerà ad essere cosparso di veleni?
Buon ritorno al volo Silver, lontano dalle torri”.