TERMOLI. Sono iniziate questa mattina, attorno alle 9, le quattro ore di sciopero, concentrate in un sit in davanti la stazione ferroviaria, dei dipendenti della Gtm, il trasporto pubblico urbano locale.
“Portiamo in piazza le nostre ragioni perché né la politica né l’azienda vuole ascoltarci – commenta l’Rsu Cristiono Lepore, aggiungendo – siamo arrabbiati con noi stessi e le nostre famiglie perché questa politica l’abbiamo votata noi”. Al centro della protesta, le tematiche che da tempo provocano disagio alla categoria, ovvero: l’accredito dello stipendio, puntualmente in ritardo; i turni lavorativi che non rispettano i tempi contrattuali e la richiesta della biglietteria a terra, ben specificata nel capitolato d’appalto. “Non c’è nessuna volontà di organizzare un tavolo di concertazione, di discutere, per risolvere questi problemi – continua Lepore – ogni mese la solita croce per gli stipendi e poi, sulla stampa, si permettono di etichettarci come vittime eppure, dovreste saperlo, ormai da anni, per prendere 900 euro, è sempre una battaglia”.
Allo sciopero stanno aderendo tutti i dipendenti in servizio, con la solidarietà dei colleghi del turno pomeridiano. In calendario, ci sono altre due proteste: il 4 agosto, con 8 ore di fermo e, dopo ferragosto un’intera giornata di sciopero.
“Siamo sempre qua – sottolinea Lepore – perché le cose non si sistemano infatti, ad oggi, il 5% del personale non ha ricevuto lo stipendio di giugno ne tantomeno la quattordicesima”.
“Ci dispiace creare disagi all’utenza e sacrifici economici ai lavoratori – spiega il sindacalista Pasquale Giglio – ma c’è una spaccatura tra sindacato e azienda che ci porta ad agire in questo modo. Siamo pronti anche ad andare in tribunale, come già è successo, per difenderci. La cosa assurda e paradossale, in tutto questo, è che l’arbitro non fa l’arbitro, ovvero il comune non fa il suo ruolo – concludendo – siamo così forti nelle nostre convinzioni che sarà una questione di tempo e tutto verrà risolto”.
mabi
