sabato 25 Gennaio 2025
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CORSO VITTORIO EMANUELE III. Il degrado della zona è sotto gli occhi di tutti

TERMOLI. Il degrado di Corso Vittorio Emanuele III è sotto gli occhi di tutti ma tra le lamentele dei residenti, primeggia il problema del posto auto più che la fatiscenza in cui l’intera strada si trova.

A sottolineare tutte le cose che non vanno, con una serie di foto, è stato Claudio Tamburrini, l’orafo della zona, che scrive:

‘Cosa dobbiamo intendere quando parliamo di riqualificazione urbana di Corso Vittorio Emanuele III? Chiudere una strada al traffico e lasciarla al suo degrado con  marciapiedi con buche, con la mancanza di 33 piante di oleandri, con l’assenza di panchine, con pochi cestini, con una plafoniera  di illuminazione spenta e una divelta completamente da mesi?  Tutto questo – afferma Tamburrini – per la passata e la nuova amministrazione, vuole dire riqualificazione urbana.

Personalmente – continua a spiegare l’orafo – credo che quando si vuole riqualificare una zona urbana si dovrebbe prima abbellirla con alberi,con panchine, con cestini per le carte, con una illuminazione notturna adeguata,con un riqualificante servizio pubblico e una volta realizzato questo, si può prendere in considerazione di limitare il traffico.

Ma tutto questo comporta impegno e quindi dall’ex assessore Niro (primo illuminato promotore) in poi, è stata realizzata la cosa più facile: il traffico limitato. Sono anni che esiste questa limitazione senza che ci sia stata una  degna riqualificazione della zona anzi, il degrado è il motivo artistico che impera in questa  strada.

Ma il degrado di Corso Vittorio Emanuele che più mi fa stare male – confessa – è quello delle persone che ci abitano o che ci lavorano, il cui unico problema esistenziale è il parcheggio. Non sento indignazione per il costante degrado che aumenta anno dopo anno, nessuno che protesta per la mancanza di verde, dell’ illuminazione, dei marciapiedi, dei cestini e, per finire, nessuno che si indigna   che l’autista di un autobus urbano debba ancora fare i biglietti nel 2008! Forse è solo un’ utopia pensare di poter vedere, un giorno, la strada dove lavoro da 23 anni, prima riqualificata e poi chiusa al traffico’.

m/red