sabato 25 Gennaio 2025
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TERMOLI. Addebiti negati nella conferenza stampa tenuta da vigili urbani, sindaco e Giacintucci

TERMOLI.Non c’è stata nessuna aggressione, tanto meno nessun tentativo di infilare il cittadino indopakistano nel portabagagli della Fiat Stilo”. E’ questo il messaggio edulcorante che il sindaco di Termoli, Vincenzo Greco, ha voluto lanciare all’opinione pubblica per il tramite di quegli stessi organi d’informazione che hanno denunciato la presunta violenza ai danni dell’ambulante immigrato nella serata di sabato scorso.

Un bailamme infinito, una cassa di risonanza mediatica che ha proposto quanto avvenuto tre giorni fa nella realtà adriatica tra le prime notizie in Italia delle ultime 48 ore, peraltro incastonato in un confronto politico asperrimo sui temi della gestione dei rapporti con gli extracomunitari che calcano il suolo patrio.

Al suo fianco, il responsabile della Polizia municipale Rocco Giacintucci e due dei tre agenti che hanno fatto sgombrare il commerciante abusivo, Antonio Russi e Salvatore De Gregorio.

Un approccio non eccessivamente critico da parte del capo dell’amministrazione comunale, che ha riconosciuto come nella circostanza i suoi concittadini abbiano dimostrato una grande umanità in una circostanza in cui oltre ai buoni sentimenti in discussione sono andati l’onorabilità e l’immagine del Comune e del corpo dei vigili urbani.

“L’Italia pensa che a Termoli si picchino gli immigrati, questo non è accaduto e non corrisponde al vero.

Nessuno a memoria d’uomo rimembra che ce la si sia presa con i soggetti più deboli. Quella di sabato scorso è stata un’operazione di polizia amministrativa – afferma Greco – dove quell’immigrato ha avuto la sfortuna di cadere inciampando e pagare per tutti coloro che, invece, erano riusciti a darsela a gambe, piuttosto che acconsentire alla confisca della merce venduta senza autorizzazione. Mi compiaccio per la sensibilità mostrata dai termolesi, ma è doveroso precisare quello che non si era capito, ovverosia che fosse caduto per essere rimasto attaccato alla sua cassetta piena di mercanzia”. Per il sindaco, nella comunità che ha assistito al blitz della polizia municipale ha prevalso l’istinto di protezione nei confronti del più debole, ottimo segnale e giusto correttivo a devianze di altro genere che, comunque, in loco non risiederebbero.

 “I nostri vigili urbani non sopraffanno chi è più debole di loro – continua l’opera di mitigazione del primo cittadino – tanto meno debordano da ruolo e competenze assegnati. Come mai avrebbero potuto tre agenti di esperienza consolidata aggredire in tre un povero Cristo come quello e come mai si sia potuto pensare che lo abbiano tentato di mettere dentro il bagagliaio di una Stilo, di questo stiamo parlando, non di un Suv o di un cellulare. E’ impossibile che perdessero così la testa. Siamo al livello dell’uomo che morde il cane, questo è il tenore della notizia falsa che ha fatto il giro dei media”. 

A chiarire ulteriormente la dinamica dell’accaduto è stato Giacintucci. “Avremmo potuto arrestarlo, ve ne erano tutte le facoltà, è stato preferito confiscargli la merce, anche se poi il venditore ha commesso resistenza passiva a pubblico ufficiale quando si è aggrappato alla ‘cassetta’. Nessun trascinamento, nessuno strattonamento, solo lo abbiamo portato via di peso perché non ha voluto lasciare la merce che gli stavamo togliendo”. Altri particolari in cronaca vengono resi nella sala giunta, gremita come mai dai giornalisti, dagli stessi agenti. “Dopo che eravamo riusciti a depositare quanto confiscato nel portabagagli lui si è gettato dentro e a fatica lo abbiamo staccato”.

Infine, dopo l’identificazione, grazie alle impronte digitali, è emerso un quadro giudiziario frastagliato per il cittadino del Bangladesh, già condannato a cinque anni per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, associazione a delinquere ed estorsione, pena detentiva che l’indulto ha ridotto a diciotto mesi. Inoltre, un ordine di espulsione pendente dalla Prefettura di Frosinone incagliatosi nella burocrazia a cui dovrà essere nuovamente dato impulso. “Non siamo il lupo cattivo – chiosano i vigili urbani protagonisti loro malgrado – lui è scappato appena ci ha visti”.

Il danno d’immagine, tuttavia, è rimasto, questo lamenta il sindaco a fine incontro.

emanuelebracone@termolionline.it