BONEFRO. Dolore e lacrime per l’ultimo saluto che la gente del piccolo centro agricolo basso molisano ha tributato a Luigi Colabella. Una mattinata vissuta sotto un cielo grigio e minaccioso che non ha però allontanato le centinaia di persone accorse per testimoniare la sua partecipazione per la prematura scomparsa di questo giovane universitario, deceduto a Bologna in circostanze drammatiche.
Il corteo che si era mosso dall’abitazione di Luigi Colabella, fatto rientrare in paese nella serata di ieri, ha attraversato una parte del paese per raggiungere la chiesa di San Nicola, luogo dove è stato celebrato il rito funebre.
Il mesto corteo funebre con alla testa don Antonio Di Lalla
Tra la gente si percepiva una sensazione di angoscia; un senso di rifiuto per ciò che è accaduto (per la decima volta in pochi anni), e quasi nessuno ha avuto voglia di parlare. Si registrava solo il desiderio di partecipare ai genitori, ai parenti e agli amici più intimi, quel senso di smarrimento e di disperazione avvertita da ognuno.
Ad accogliere il feretro dello sfortunato giovane, coperto da un cuscino di rose bianche all’interno di una chiesa gremita di gente, il vescovo della diocesi, Gianfranco De Luca, il parroco di ‘Sant’Antonio’ in Termoli e vicario episcopale, don Silvio Piccoli; e il parroco di ‘Santa Maria delle Rose’, don Antonio di Lalla.
Il feretro di Luigi Colabella all’ingresso della chiesa
Tutto improntato alconcettoe all’essenza della famiglia e alla cristiana rassegnazione il messaggio del vescovo De Luca, che nei molti passaggi dedicati ai genitori di Luigi, Vincenzo e Giuseppina Colabella, ha utilizzato sottili metafore a rimarcare, al di la della triste sorte toccata a loro ragazzo, la purezza dello spirito che ogni giovane ha in sé.
“L’acqua che arriva alle fonti – ha detto il presule – non sempre è pura o pulita. Lo è per certo quella che sgorga dalle sorgenti; così come sarà pura e netta l’anima di Luigi che ha attraversato il suo breve e insidioso torrente della vita”.
La gioventù bonefrana in attesa fuori dalla chiesa
Tantissimi i giovani fuori e dentro la chiesa di San Nicola, che non hanno mai smesso di versare lacrime e di singhiozzare per la perdita del loro amico, con le loro emozioni erano sospinte dai canti di quel coro di cui aveva fatto parte lo stesso Luigi.
Al termine della funzione religiosa e del triste viatico dei saluti ai familiari che non avevano più lacrime, la bara color noce chiaro è stata fatta uscire dalla chiesa per dirigersi al cimitero, che dista da Bonefro circa tre chilometri.
Qui solo i più intimi della famiglia Colabella hanno seguito Luigi per assistere alla sua tumulazione e rendergli davvero l’ultimo, estremo saluto.
La bara del giovane è stata deposta in una tomba di famiglia dove Luigi riposerà affianco al nonno materno, morto nel 1990.
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